Uova di cioccolato, colombe, pastiere e dolci pasquali: eccoli lì, pronti a far bella mostra di sé negli scaffali dei supermercati e punti vendita di ogni categoria, avvolti in carte argentate o multicolore, con grandi fiocchi e pennacchi fiorati. Il conto alla rovescia per la festività principale della primavera è ormai entrato nel vivo, così come la ricerca e l’acquisto dei prodotti alimentari tipici della Pasqua. Con una mano su carrello e una al portafogli proviamo quindi a vedere cosa succede al mercato in vista del 21 aprile. 

L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato i costi relativi a tali prodotti, registrando un aumento medio dei prezzi del +3,4%.

Gli aumenti, rispetto all’anno precedente, riguardano in particolare la colomba: il costo di quella farcita cresce del +14%, quella classica del +13%, mentre diminuisce il costo della colomba senza glutine del -8%. Anche le uova di cioccolato, il prodotto preferito soprattutto dai più piccoli, l’aumento medio è del +2,7%: nel dettaglio aumentano del +1% gli ovetti di cioccolato e l’uovo medio di marca; l’uovo piccolo invece aumenta del +2%, ma a crescere maggiormente è il costo dell’uovo artigianale decorato +7%.

Tra le carni risulta in diminuzione, anche quest’anno, il prezzo dell’agnello -4%, mentre aumenta il costo dell’abbacchio +12%.

Alla luce della tendenza crescente al “fai da te”, alimentata anche dalle numerose ricette e tutorial che spopolano sul web, tra i costi monitorati non possono mancare gli stampi per le uova di Pasqua, i cui costi aumentano del 4% per le uova classiche, del +1% per gli ovetti.

Facendo un calcolo che comprende la spesa per abbacchio, uovo di cioccolato medio di marca e una colomba farcita si arriva a spendere 51,8 euro per una base minima di partenza. 

Ma risparmiare qualcosa si può. Innanzitutto vale sempre la pena di compilare una lista dettagliata di cosa comprare e fissare un budget. Meglio lasciare a casa inutili e dispendiosi entusiasmi solleticati da carte colorate e confezioni accattivanti. Puntare sulla qualità, guardando sempre l’etichetta ed il peso del prodotto può essere una buona strategia per non cadere nella trappola del marketing.

Colomba, pizza pasquale, dolci e biscotti tipici della tradizione possono essere confezionati in casa, risparmiando così anche oltre il 75%. Anche le uova di cioccolato possono essere fatte in casa, personalizzate e decorate a piacimento, con un risparmio, a seconda della quantità e degli ingredienti utilizzati, di circa il 38%. Certo occorre una base di manualità che non appartiene a tutti, così come anche una buona dose di tempo da dedicare.

Se si ha la possibilità, è sempre meglio optar per prodotti a “km 0” che non avendo viaggiato su camion e celle frigorifere arrivano in tavola più freschi, con una maggiore qualità e un costo di circa il 30% in meno.

Occhi agli sprechi alimentari: dopo ogni festività, molti prodotti finiscono nella spazzatura quasi integri. Sul web dilagano, in tal senso, ricette e tutorial su come preparare deliziosi manicaretti con gli “avanzi” del pranzo pasquale.


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