Paniere anti-inflazione, tutte le criticità del carrello tricolore (Fonte immagine: www.mimit.gov.it)

Il paniere anti-inflazione continua a far discutere e non salva la spesa quotidiana. L’iniziativa governativa taglia inflazione (questa almeno la promessa ai consumatori) è partita domenica 1 ottobre, durerà fino a dicembre e prevede un paniere di prodotti a prezzi bloccati o calmierati. Ci saranno prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributori e carrelli a prezzo scontato o unico. L’operazione riguarda i beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, quelli del “carrello della spesa”, i prodotti per l’infanzia e la cura della persona. Attenzione però: non esiste un elenco dettagliato dei prodotti e ogni operatore può scegliere liberamente gli articoli che saranno oggetto della promozione, resa visibile dal logo governativo di un carrello tricolore.

Detto questo, i problemi non mancano. In ordine sparso, così come segnalati dalle prime ricognizioni e monitoraggi: gli sconti sono pochi, i prezzi bloccati riguardano soprattutto i prodotti a marchio del distributore e il confezionato, rimangono esclusi carne, pesce e ortofrutta che hanno dinamiche di prezzo diverse. Ancora: aderiscono soprattutto le catene della GDO, poco i piccoli esercenti alimentari. Alcuni negozi sono impreparati. Per altri versi, si segnalano risparmi poco consistenti e dubbi sul fatto che il blocco dei prezzi potrebbe bloccare anche eventuali cali dei prezzi. Sono criticità evidenziate anche dalle associazioni dei consumatori nei primi monitoraggi sull’andamento dell’iniziativa.

Codacons: sconti introvabili e troppi beni esclusi

Il Codacons questa mattina segnala ad esempio “sconti introvabili, negozi impreparati e troppi beni come ortofrutta, carne e pesce del tutto esclusi dall’iniziativa”.

“Il paniere tricolore partito ufficialmente lo scorso 1 ottobre, più che una reale misura per contenere il caro-vita, al momento appare un “bluff” all’insegna dell’impreparazione e dell’improvvisazione”, afferma il Codacons a tre giorni dall’avvio della campagna.

“Da nord a sud Italia, nelle grandi città come nei piccoli comuni, riceviamo segnalazioni di sconti introvabili e bollini tricolore inesistenti nei negozi – afferma il Codacons – I punti vendita della grande distribuzione appaiono del tutto impreparati: molti esercizi non si sono ancora dotati dell’apposita cartellonistica, altri stanno aspettando indicazioni sui prodotti da inserire nell’iniziativa, altri ancora, pur essendo inseriti nell’elenco del Mimit, hanno deciso di rimandare ai prossimi giorni l’avvio del paniere”.

Un altro problema riguarda i prodotti che finiscono sotto il carrello tricolore simbolo dell’iniziativa.

“I consumatori segnalano poi l’impossibilità di trovare prodotti come frutta, verdura, carne o pesce a prezzi ribassati, perché nell’ambito del paniere tricolore gli unici sconti o iniziative a prezzo fisso riguardano esclusivamente i beni a marchio del supermercato – prosegue il Codacons – Si arriva così alla situazione paradossale per cui, in alcuni punti vendita della Gdo, i prodotti del paniere arrivano a costare di più rispetto ai prodotti di marchi noti venduti in promozione o con offerte speciali 2×1”.

Assoutenti: i supermercati applicano il bollino su prodotti già scontati o in promozione

Il paniere anti-inflazione parte dunque all’insegna di problemi e ritardi.

«Abbiamo svolto delle verifiche da nord a sud Italia controllando come i negozi si siano attivati per promuovere il paniere salva-spesa, e purtroppo dobbiamo constatare una partenza nettamente al rilento – affermava ieri il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – La maggior parte degli esercizi non ha ancora adeguato i propri scaffali con l’apposita cartellonistica indicante i prodotti che partecipano all’iniziativa, e questo perché, trattandosi di una adesione su base volontaria, i punti vendita si muovono in ordine sparso e senza alcuna omogeneità sul territorio».

C’è poi l’altro dato, quello dei beni oggetto di sconto.

«Altra nota dolente che abbiamo rilevato riguarda la prassi adottata dai supermercati di apporre il bollino tricolore ad alcuni prodotti che già nei giorni scorsi erano scontati, perché in offerta o inseriti in promozioni speciali delle catene commerciali – prosegue Truzzi – Così i ribassi non vanno ad aggiungersi a quelli già in essere ma coprono politiche commerciali già avviate dalla Gdo. Una questione che porteremo all’attenzione di Mister Prezzi per le valutazioni del caso. Sarà in ogni caso necessario attendere la fine del trimestre per capire, attraverso i dati Istat sull’inflazione, quale sarà l’impatto reale del paniere tricolore sui prezzi al consumo».


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