L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni multa Sky Italia per 2 milioni e 400 mila euro per mancanza di trasparenza in materia di diritti di recesso nell’ambito del pacchetto calcio 2018/2019. La misura è contenuta in una ordinanza ingiunzione che l’Agcom ha disposto nei confronti della società per inottemperanza a una diffida di ottobre 2018. Sotto i riflettori dell’Autorità c’è la rimodulazione del pacchetto Sky Calcio per la stagione 2018/2019.

Da questa, si legge nel provvedimento dell’Autorità, “è emerso che, rispetto alla precedente stagione di campionato, lo stesso ha subito, a invarianza di prezzo, una sensibile riduzione del numero di partite del campionato di Serie A e l’eliminazione completa dell’intero campionato di Serie B, a fronte dell’aggiunta di alcune partite di Champions League, Europa Leaguee di altri campionati stranieri”. La società, prosegue l’Agcom, non ha rispettato gli obblighi vigenti sulla garanzia del diritto di recesso.

Ancora l’ordinanza spiega che  “all’esito dell’istruttoria condotta da questa Autorità risulta che nessuna informativa sia stata fornita agli utenti impattati dalla manovra di rimodulazione del pacchetto “Sky Calcio” in ordine all’esatto contenuto delle modifiche del suddetto pacchetto e al connesso diritto di recesso in esenzione di costi e penali, anche in caso di offerte promozionali. E quindi, per l’effetto, che la Società non abbia adottato alcuna misura diretta ad ottemperare alla delibera n. 488/18/CONS, neanche in seguito all’avvio del presente procedimento, come peraltro confermato dalla stessa Sky nell’audizione dell’11 aprile scorso”.

La società, scrive l’Agcom in riferimento alla sua precedente delibera, “non ha adottato alcuna misura diretta a ottemperare alla diffida e all’ordine ivi impartiti, omettendo di informare gli utenti che abbiano sottoscritto il pacchetto “Sky Calcio” in virtù di un contratto precedente alla modifica dei relativi contenuti per la stagione 2018/19, dell’intervenuta modifica delle condizioni contrattuali e del correlato diritto di recesso ex art. 70, comma 4, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, con l’effetto di privare gli abbonati della garanzia di poter recedere dal contratto senza costi né penali, anche in caso di offerte promozionali. In tal modo – prosegue l’Agcom – Sky ha leso il diritto di scelta di una vasta platea di utenti, conseguendo, altresì, indebiti vantaggi economici in conseguenza della violazione”.

 

Notizia pubblicata il 24/05/2019 ore 18.15


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