Olio di oliva: Unasco vicino ai consumatori grazie a un codice in etichetta
Sapere dove, come e quando è stato prodotto l’olio presente sulla nostra tavola? Niente di più semplice con il codice Unasco. L’Unione nazionale dei produttori olivicoli, nata nel 1978, mette a disposizione dei consumatori un codice identificativo di origine del proprio olio, per conoscere tutte le fasi di produzione: dall’ulivo alla bottiglia. Basta connettersi al portale Unasco (dove tra l’altro è possibile acquistare i prodotti) e digitare il codice presente sulla confezione.
Il Sistema Unasco – presente alla XIV fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Fa’ la cosa giusta (10-12 marzo 2017) – è una rete multicentrica costituita dalla Unasco Scarl e da 26 Organizzazioni di produttori olivicoli distribuite e operanti su tutto il territorio nazionale. Una filiera dell’olio extravergine di oliva italiano, certificata UNI EN ISO 22005:08, che conta circa 500 aziende agricole e 120 frantoi/confezionatori. L’obiettivo del sistema Unasco è il miglioramento delle qualità dell’olio extravergine di oliva italiano attraverso la certificazione di filiera e l’adozione di un sistema produttivo compatibile e sostenibile per l’ambiente.
Unasco “opera” su una superficie di 247.000 ettari di olivi, sparsi in 11 regioni d’Italia. Nel tempo, l’organizzazione ha fornito un costante aiuto ai soci indirizzandoli verso una produzione più responsabile e attenta all’ambiente e alle biodiversità, che ha portato ad ottenere un olio di alta qualità e 100% italiano.
Ciascun attore della filiera assicura l’identificazione del prodotto nelle fasi della produzione che lo vedono coinvolto. I produttori effettuano la raccolta del prodotto e lo identificano in campo apponendo un cartellino identificativo. Tale identificazione viene poi riportata sul quaderno di campagna, dove sono registrati tutti gli interventi (trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni) e le operazioni colturali. Per prevenire e minimizzare il possibile sviluppo di muffe e tossine, le drupe sono stoccate in casse di plastica fenestrate e sollevate da terra, in ambiente fresco e aerato, evitando stasi delle olive superiori alle 48 ore. Il responsabile di frantoio, in fase di accettazione, effettua una serie di controlli quantitativi, qualitativi e di identificazione che risultano fondamentali per la corretta gestione della rintracciabilità. Le cassette/bins conferite da ciascun produttore sono stoccate in un’area preventivamente identificata con un cartello, indicante la dicitura “prodotto a filiera”. La materia prima “a filiera” è lavorata separatamente dagli altri prodotti e la separazione avviene nel tempo (nel caso di frantoio con un’unica linea di lavorazione) oppure nello spazio, laddove sono disponibili più linee di lavorazione.
Dopo la lavorazione, il prodotto a filiera è stoccato in silos/contenitori correttamente identificati. Per ogni lotto di stoccaggio sono eseguite analisi chimico-fisiche al fine di classificare l’olio secondo i parametri più significativi (acidità, polifenoli totali, indice dei perossidi, delta K, alchil esteri). Agronomi e tecnici professionisti assicurano adeguata assistenza tecnica alle aziende attraverso controlli periodici in campo. Nell’ottica del miglioramento continuo dei sistemi e metodi di identificazione del prodotto, e in particolare, della gestione dell’intera filiera, è stato realizzato un applicativo web-based, con accesso ristretto, che consente agli operatori della filiera Unasco di registrare le informazioni relative alla gestione agronomica, lavorazione della materia prima, stoccaggio, confezionamento e controllo qualità.
di Marianna Castelluccio