La Commissione europea ha presentato al Consiglio dei Ministri una proposta di decisione di autorizzazione del mais OGM 1507 della società Pioneer, che aveva presentato una richiesta di coltivazione nel 2001. La decisione scaturisce dal fatto che il Tribunale dell’Unione europea ha dichiarato la carenza della Commissione per non aver dato seguito alla richiesta presentata dalla società. La decisione sta già scatenando l’opposizione di ambientalisti e agricoltori. Greenpeace si chiede ad esempio “per conto di chi e di quali interessi sta agendo la Commissione”.
Spetterà ai Ministri dell’Ambiente, a dicembre, decidere a maggioranza qualificata. La Commissione europea ricorda al riguardo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva già espresso parere positivo in merito a tale domanda nel 2005, 2006, 2008, 2011 e 2012, per un totale di sei pareri favorevoli. Se il Consiglio non sarà in grado di deliberare a maggioranza qualificata, a favore o contro l’autorizzazione, la Commissione sarà obbligata per legge a rilasciare l’autorizzazione. Parallelamente, la Commissione ha chiesto di avviare un nuovo dibattito in seno al Consiglio dei ministri sulla sua cosiddetta “proposta sulla coltivazione”, sulla quale il Parlamento europeo ha già espresso il proprio parere, che consentirebbe agli Stati membri di limitare o di vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio per motivi diversi dalla tutela contro i rischi per la salute e l’ambiente.
Ha detto Tonio Borg, Commissario per la Salute: “In ottemperanza alla sentenza del Tribunale, la Commissione ha deciso oggi di trasmettere al Consiglio una proposta di decisione di autorizzazione del mais 1507: nei prossimi mesi i ministri saranno invitati a prendere posizione su tale domanda di autorizzazione. La sentenza del Tribunale in merito al mais 1507 conferma l’urgenza di conciliare norme di autorizzazione europee rigorose e certe in materia di coltivazione di OGM con la giusta considerazione dei contesti nazionali. Tre anni fa la Commissione ha presentato una proposta, largamente sostenuta sia dal Parlamento sia dal Consiglio, per superare l’attuale stallo riguardo al processo di autorizzazione. Sollecito pertanto gli Stati membri a adoperarsi per sostenere la proposta della Commissione, in modo che la Presidenza e il Consiglio possano giungere a un compromesso che consenta di far avanzare la proposta sulla coltivazione di OGM.”
Molto critica Greenpeace, che ricorda come il mais in questione, Pioneer-DuPont 1507, produca una tossina pesticida Bt e sia in grado di resistere a forti dosi di un erbicida, il glufosinato. A causa della tossicità di questo erbicida, l’Ue ha già impostato un piano per la sua eliminazione graduale entro il 2017. “Dal 2011 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato una serie di pareri scientifici che evidenziano gli impatti che l’emissione deliberata nell’ambiente del mais OGM 1507 potrebbero avere su alcuni insetti utili come farfalle e falene – spiega Greenpeace – Sulla base dei risultati dell’Efsa, la Commissione europea ha chiesto due volte a Pioneer di modificare il dossier di notifica del mais transgenico, per sviluppare programmi di monitoraggio e proporre misure specifiche per la riduzione dei rischi evidenziati dall’Efsa. Pioneer si è però costantemente rifiutata di modificare la sua richiesta di autorizzazione. Nonostante la tolleranza della pianta OGM all’erbicida, l’Efsa non ha effettuato test sulla sicurezza legati a un incremento dell’uso di glufosinato”.
Dichiara Federica Ferrario, responsabile Campagna OGM di Greenpeace Italia: “La Commissione sta agendo in modo irresponsabile, raccomandando l’approvazione di una coltura OGM già nota per i danni a farfalle e falene e che incoraggia l’uso dilagante di un erbicida così tossico che è già in fase di eliminazione nella Ue. Visti i rischi per l’ambiente e la salute, l’assenza di benefici da parte delle colture OGM e la diffusa opposizione pubblica a queste colture una domanda sorge spontanea: per conto di chi e di quali interessi sta agendo la Commissione?”.
Contrarietà arriva anche dagli agricoltori della Cia-Confederazione italiana agricoltori, per voce del presidente Giuseppe Politi: “La proposta della Commissione Ue al Consiglio affinché approvi l’autorizzazione del mais biotech 1507 deve essere respinta, in quanto rappresenterebbe l’ennesima sconfitta per l’Europa, per i suoi cittadini, per i suoi produttori agricoli. Ancora una volta siamo davanti all’assoluta mancanza di una linea di condotta coerente tra le istituzioni comunitarie su questo particolare tema. L’Italia deve far sentire la sua voce per impedire la coltivazione di Ogm sull’intero territorio nazionale, seguendo anche l’indicazione delle Regioni che hanno espresso la loro completa contrarietà agli organismi geneticamente modificati. Il governo deve al più presto procedere all’attivazione della clausola della salvaguardia”.


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