Alla ricerca di cromo, nichel, formaldeide e altre sostanze tossiche presenti nei sandali da bambina: questa l’inchiesta di copertina del mensile Il Salvagente in edicola oggi. Sotto i riflettori sono finite dieci paia di calzature fra le più diffuse, portate in laboratorio per valutare la presenza di sostanze chimiche che possono rappresentare un rischio per la salute. I risultati? Nove sandali su dieci sono stati promossi. Le calzature sono conformi alla normativa, assenti ammine aromatiche e cromo esavalente, il nichel è stato trovato solo in un campione ma non a contatto con la pelle.

La preoccupazione principale deriva dalla presenza di formaldeide, che in realtà è stata trovata in concentrazioni molto basse. Meglio ancora: il problema principale è che in Europa manca ancora una normativa che fissi i limiti massimi di concentrazione per la presenza di formaldeide sui prodotti tessili, che entrerà in vigore solo fra due anni. Da qui la preoccupazione per la sicurezza dei più piccoli.

“Non facciamo passi falsi” è il titolo dell’inchiesta. Tutti e dieci i modelli di sandali sono risultati conformi alle normative vigenti a livello internazionale, in quanto privi di componenti dall’altissimo grado di tossicità come le ammine aromatiche ed il cromo esavalente. Anche l’analisi specifica del nichel, metallo il cui effetto allergizzante è ben noto agli studiosi, è risultata positiva con la sola eccezione di un paio di sandaletti, che ne presentano una piccola componente nei bottoncini arieggianti disposti sulla parte superiore della scarpa. Invece, spiega l’inchiesta del Salvagente, “la presenza della formaldeide è molto diffusa, visto che l’abbiamo riscontrata seppur spesso in bassissime concentrazioni, in 9 campioni su 10”.

La formaldeide è una sostanza chimica usata come battericida e conservante nella lavorazione della pelle. L’Agenzia per la ricerca sul cancro promossa dall’Orgsanizzazione mondiale della Sanità l’ha classificata, dal primo gennaio 2016, come “cancerogeno certo” per l’uomo; a basse esposizioni causa irritazione oculare, nasale e a carico della gola. La formaldeide è stata trovata in 9 sandali su 10 ma in concentrazioni davvero  molto basse. Due campioni, se fossero state scarpine per la prima infanzia, non avrebbero passato le dogane di Cina e Giappone che prevedono ex lege concentrazioni massime per questa sostanza e limiti ancor più restrittivi per la prima infanzia. Il problema allora diventa proprio la legislazione, o  meglio la sua attuale assenza. L’Unione europea, spiega il Salvagente, introdurrà un limite di legge di sicurezza per la formaldeide sui tessuti destinati al contatto che la pelle che entrerà in vigore fra due anni. Ed è forse  questo l’aspetto che più val la pena di considerare, dal momento che verrà introdotto un limite di 75 mg/kg (ppm) che però non distingue fra prodotti destinati agli adulti e ai bambini, come spiega al Salvagente  Giuseppe Bartolini, il responsabile del Laboratorio Buzzi di Prato, che ha svolto le prove analitiche : “È chiaro che il Reach va aggiornato visto che la ricerca sugli effetti di alcune sostanze sulla salute umana prosegue costantemente e la normativa dovrebbe seguire questa evoluzione”.

Per i risultati dell’inchiesta si rimanda al sito del Salvagente.


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