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Niente trattamento con nimesulide per l’osteoartrite dolorosa. Dopo il parere del Comitato per i medicinali a uso umano dell’Agenzia europea del farmaco, arriva una nuova limitazione d’uso per i farmaci a base di nimesulide: il foglietto informativo del medicinale non dovrà più contenere l’indicazione per l’osteoartrite dolorosa.
È quanto rende noto Altroconsumo, che sottolinea come l’antinfiammatorio a base di nimesulide (dagli equivalenti a quelli conosciuti con i nomi commerciali Aulin, Mesulid e Sulidamor) continuerà a essere indicato per il trattamento del dolore acuto, di breve durata, e della dismenorrea primaria. In questi due casi il principio attivo è in grado di offrire benefici superiori ai rischi di effetti indesiderati. Deve però essere prescritto solo in seconda battuta, quando gli altri comuni antidolorifici non hanno funzionato.
La nuova limitazione d’uso rappresenta un ulteriore passo per limitare i potenziali danni al fegato che può causare l’uso prolungato di nimesulide. Già a settembre 2007, l’Agenzia europea del farmaco aveva deciso di limitare l’uso della nimesulide a non più di 15 giorni e che le confezioni non dovessero contenere più di 30 dosi (compresse o bustine) equivalenti appunto a una terapia quindicinale. Nel 2010, l’Agenzia è tornata sulla questione stabilendo che il farmaco non deve essere mai la prima scelta per il trattamento del dolore acuto, deve essere usato per il minor tempo possibile e mai prescritto per febbre o sintomi influenzali.
L’esclusione dell’indicazione per l’osteoartrite pone, secondo Altroconsumo, di nuovo il problema delle confezioni: “Con questa nuova restrizione all’uso prolungato, ci chiediamo cosa ne sarà degli attuali formati da 30 dosi, non giustificati da un uso conforme alle raccomandazioni, cioè molto limitato nel tempo e per condizioni acute, non croniche, come nel caso dell’osteoartrite”, spiega l’associazione.
Alcune raccomandazioni possono essere ricordate: è possibile acquistare nimesulide solo con ricetta medica non ripetibile: il farmaco va assunto subito dopo i pasti; bisogna avvisare il medico in caso di sintomi di sofferenza epatica quali spossatezza, nausea, anoressia, vomito, dolori addominali; è sconsigliato ai bambini, alle donne in gravidanza e allattamento, alle persone con problemi di fegato o con precedenti di emorragia gastrointestinale e ulcera peptica.


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