Le abitudini di consumo degli italiani stanno cambiando. Si intrecciano profondamente con le caratteristiche demografiche. E così famiglie mature ad alto reddito comprano di più prodotti legati al benessere, mentre quelle con figli piccoli hanno un carrello della spesa più goloso. Chi è giovane e ha reddito basso concentra le spese nei discount. Chi è single e con reddito sopra la media acquista di più bio, vegan, prodotti etnici e senza grassi aggiunti. Allo stesso tempo, gli stili di acquisto sono attraversati da cambiamenti che riflettono il venir meno del ceto medio. A dirlo è il report di Nielsen “5 sfide per 5 stili. L’evoluzione delle abitudini di consumo degli italiani”.

Cambia dunque il modo in cui le famiglie fanno la spesa. Scrive Nielsen: “I cambiamenti che la società italiana sta vivendo sono numerosi e profondi: l’avanzamento dell’età media, la riduzione del tasso di natalità, la frammentazione sociale, la polarizzazione economica, per non parlare degli effetti della rivoluzione digitale sul mercato del lavoro e sulla mentalità delle persone. Tutte queste dinamiche, inevitabilmente, stanno impattando anche le modalità con cui le famiglie fanno la spesa. Studiando i loro carrelli della spesa, quindi i loro reali comportamenti d’acquisto, Nielsen ha individuato cinque nuovi “stili” di acquisto che dialogano con i principali trend del largo consumo”.

Questi cinque stili, individuati con uno studio su 9 mila famiglie rappresentative della popolazione, non sono compartimenti stagni ma “vasi comunicanti”. Sono definiti dal comportamento d’acquisto ma hanno anche caratteristiche demografiche ben definite. Di quali stili di consumo si tratta? Nielsen li ha chiamati Traditional, Silver, Mainstream, Low Price e Golden.

I Traditional sono famiglie mature con reddito sotto la media, concentrate al Sud (4 mln di famiglie) e convogliano i loro acquisti sul freschissimo e sugli ingredienti base. I Silver sono famiglie mature con reddito sopra la media, dislocate di più al Nord (5,9 mln di famiglie) e comprano soprattutto prodotti freschissimi, ortofrutta e prodotti legati al benessere. Nei Mainstream rientrano famiglie con figli giovani e reddito sotto la media (6,3 mln) che compongono il carrello della spesa con “prodotti più golosi” rispetto agli altri. I Low Price sono caratterizzati da famiglie più giovani della media con capacità di spesa sotto la media (4,3 mln) che fanno il 50% della loro spesa nei discount. I Golden sono invece in età centrale, senza figli, al 40% single e con reddito sopra media (4,3 mln): oltre alle categorie del benessere, comprano prodotti etnici e prodotti bio, senza grassi aggiunti, certificati etici e vegan.

Nonostante le differenze comportamentali, spiega Nielsen, avvengono spostamenti da uno stile  all’altro con “una forte polarizzazione dei comportamenti d’acquisto in cui vincono al contempo lo stile con la maggiore disponibilità a spendere e quello in assoluto più attento al prezzo”, ovvero i Golden e i Low Price, che nel 2017 rappresentano entrambe il 17,4% delle famiglie, in crescita rispetto al 2012. In pratica, spiega Nielsen, “quello che accade nel largo consumo rispecchia l’assottigliarsi del ceto medio italiano rilevato dall’Istat”.

 

@sabrybergamini

 

Notizia pubblicata il 01/03/2018 ore 17.28


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