Multiproprietà, contratto annullato. Vittoria Confconsumatori
La Corte d’appello di Trieste, confermando una precedente sentenza del Tribunale di Trieste del 2010, ha dichiarato la nullità del contratto di acquisto di una multiproprietà e del connesso contratto di finanziamento a causa della sua assoluta indeterminatezza. Ne da notizia Confconsumatori che ha seguito in giudizio la coppia triestina che sognava le Baleari, ma si era ritrovata con un contratto fumoso e un finanziamento da pagare.
“La sentenza – secondo gli avvocati Giovanni Franchi e Augusto Truzzi, legali Confconsumatori che hanno difeso in giudizio la coppia – conferma l’orientamento giurisprudenziale espresso da diverse altre sentenze dei Tribunali di Trieste, di Verona e di Parma e delle Corti d’appello di Trieste e Bologna, per le quali il contratto di finanziamento deve ritenersi strettamente connesso a quello d’acquisto, con la conseguenza che dalla nullità di quest’ultimo discende anche la sua. è di particolare importanza il fatto che la Corte abbia confermato la sentenza nella parte in cui, oltre a dichiarare la nullità del contratto di finanziamento – il che impedisce che possano essere chiesti altri soldi ai consumatori – abbia anche dichiarato che nulla era dovuto alla società che aveva concesso il finanziamento”.
In particolare, la Corte ha accertato la nullità del contratto d’acquisto di un certificato di associazione del complesso turistico residenziale “Mediterranean Club Cala PI” nelle isole Baleari. Secondo i giudici di primo grado e d’appello non è chiaro l’oggetto del contratto, consistente nell’acquisto di un mero certificato d’iscrizione. Sarebbe, in particolare, incomprensibile in cosa mai il medesimo si sostanzi, non essendo certo direttamente individuabile in un vero e proprio diritto di soggiorno.
La Corte, come già il Tribunale, ha inoltre ravvisato un incontestabile collegamento negoziale tra il contratto di acquisto e quello di concessione del credito stipulato con una società finanziaria, dichiarando, per l’effetto, anche la nullità di quest’ultimo.
“Tutti coloro che hanno sottoscritto contratti di questo tipo – concludono i legali – potranno chiedere, entro i limiti della prescrizione decennale, il rimborso delle somme versate anche alle finanziarie, non più solo ai venditori, ormai tutti dichiarati falliti anche a causa e grazie alle cause promosse da Confconsumatori”.