Contrordine: pericolo scampato, non ci sarà alcun aumento del prezzo del caffè nei bar di Roma. La tazzina dell’amata bevanda non subirà rincari al bancone, come si era paventato alla fine di marzo, anche grazie all’attività di moral suasion fatta dall’Antitrust nei confronti dell’Associazione pubblici esercizi di Roma (Aeper). Ma cosa è accaduto? Il direttivo dell’Aeper, alla fine di marzo, aveva pubblicizzato una serie di dati relativi all’aumento, negli ultimi dieci anni, dei costi di gestione sopportati dagli esercenti (come acqua, energia, occupazione di suolo pubblico) e aveva consigliato ai pubblici esercizi di Roma e Provincia un aumento graduale del prezzo della tazzina di caffè compreso fra 10 e 20 centesimi.

L’associazione aveva lanciato la proposta di un aumento del prezzo del caffè a fronte dell’impegno, da parte di bar e caffetterie, di usare i maggiori ricavi per il miglioramento dei locali, il wifi, la formazione del personale, la qualità del servizio. Il prezzo medio di una tazzina di caffè a Roma, si diceva, è fra l’altro fra i più bassi d’Europa. Tutto questo non è passato inosservato – all’Antitrust è arrivata anche una segnalazione del Codacons – e l’Autorità garante della concorrenza a fine marzo ha deliberato di procedere con una moral suasion nei confronti dell’Aeper.

Operazione di successo, caso archiviato, nessun rincaro per i caffè dei bar di Roma. Annuncia oggi l’Antitrust: “Il caso è stato archiviato dall’Autorità alla fine del mese di giugno in quanto, in riscontro alla suddetta attività di moral suasion, Aeper ha posto in essere adeguate forme di comunicazione pubblica correttive delle precedenti comunicazioni volte a suggerire ai propri associati un incremento dei prezzi alla tazzina. In particolare, il presidente di Aeper, Claudio Pica, ha  dichiarato in un comunicato stampa che i dati diffusi erano volti a focalizzare l’attenzione sugli aumenti dei costi di gestione degli esercizi registrati dal Centro studi dell’Aeper e ha assicurato che ‘gli esercenti romani si sono resi disponibili a sostenere gli eventuali maggiori costi di gestione senza applicare nessun aumento del prezzo della tazzina al banco’”.


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