Mobilità, Legambiente-Lorien: il 90% degli italiani preferisce ancora l’auto privata
Nelle scelte di mobilità degli Italiani, prevale ovviamente la scelta di mezzi privati (per il 90% l’auto personale, il 40% infatti la usa tutti i giorni). Ma la mobilità è elevata e multiforme e prevale la multi-modalità. In media gli italiani utilizzano circa 3 differenti mezzi e il dominio incontrastato dell’auto privata si mitiga con l’uso parallelo di mezzi pubblici (il 66% di chi usa l’auto usa anche i mezzi pubblici e l’11% sistemi di sharing mobility). È questo il quadro emerso all’Osservatorio Mobilità di Lorien Consulting che oggi, insieme a Legambiente, ha costituito il Forum “QualMobilità”.
Scopo del Forum è quella di promuovere e orientare il cambiamento verso una mobilità a zero emissioni, accessibile a tutti, a costi sociali ed economici decrescenti: possibile con servizi e mezzi sempre più elettrici, connessi, condivisi e ad autonomia crescente.
“Il cambiamento è già iniziato”, ha commentato a caldo Rossella Muroni, presidente Legambiente, “e gli italiani si mostrano un po’ più avanti della politica nazionale: l’automobile, il diesel inquinante, non è intoccabile e insostituibile. Per gli italiani è soprattutto uno strumento, scelto anche per mancanza di alternative, perché vantaggioso e incentivato. Da quando nel 2001 abbiamo dato vita con un Circolo Legambiente al primo servizio di car sharing d’Italia, Milano ha oggi 100 mila abitanti in più e 60 mila automobili in meno.”
“E molte più biciclette e tanti nuovi mezzi elettrici”, prosegue Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile dell’associazione: dal monoruota alle bici elettriche a auto elettriche. “Anche in condivisione, come dimostrano le e-bike di BikeMi, i quadricicli elettrici di Sahre’NGo e le auto Drive Now. Anche trasporto pubblico, come la nuova metropolitana a guida automatica.”
In uno scenario complesso in cui molteplici soggetti concorrono a definire i modi di spostarsi del futuro, i soggetti più influenti per lo sviluppo di una mobilità sostenibile sono ancora gli individui: il 71% della popolazione italiana considera l’operato di cittadini e associazioni come primario per il cambiamento. In questo quadro, in cui emerge la centralità dell’impegno individuale, è di primaria importanza comprendere abitudini, opinioni e comportamenti degli italiani.
Le auto elettriche sono considerate le più sostenibili, ma con problemi legati al rifornimento e ancora un gap (percepito) in termini di prestazioni. Il 56% degli italiani si dichiara disponibile a spendere di più per un’auto elettrica a parità di prestazioni (tra i multi-mobili la quota raggiunge il 71%) e in media sono disposti a spendere circa il 13% in più. Tra gli incentivi all’acquisto di un’auto elettrica predominano quelli di natura economica (55%, soprattutto sgravi fiscali) e in maniera maggiore la logistica della ricarica (35%) piuttosto che ulteriori miglioramenti di prestazioni (20%)
Il car sharing, misurato su base nazionale, è ovviamente ancora poco diffuso (presente solo in alcune città maggiori), ma circa la metà degli utilizzatori, che ad oggi rappresentano all’incirca il 5% della popolazione, ne fa un uso abbastanza intenso (per il 55% almeno una volta a settimana) e in particolar modo alternativo all’auto privata (57%). Tra le motivazioni di utilizzo del car sharing, prevale il fattore ecologico (35%) affiancato a temi economici (33%) e alla possibilità di rinuncia all’auto privata (25%).
L’occasione del primo incontro del Forum è servita per fare il punto sulle carenti politiche nazionali per la mobilità sostenibile ed elettrica: siamo l’unico importante paese europeo a non avere una politica incentivante per i veicoli ibridi ed elettrici (auto e bici), il decreto “biometano” attende la firma del governo e ancora non abbiamo stabilito gli obiettivi di uscita dai carburanti fossili.
Domani, 30 maggio, a Roma il Ministeri Trasporti, Ambiente e Sviluppo Economico presenteranno la RoadMap 2030 Mobilità Sostenibile, ma ancora si cerca di salvare i diesel Euro6, le auto a metano e gpl. Dal Forum parte la necessità di normare la micromobilità elettrica, quella dei monoruota, dei monoruota, segway, monopattini, stake e hoverboard, bloccare la vendita di quelli non sicuri e prevedere la libera circolazione degli altri. È necessario rimettere mano al codice della strada per rendere più sicura la vita dei pedoni e dei ciclisti, come a gran voce chiedono associazioni come la Fiab.
Bisognerebbe che legambiente rendesse obbligatorio il mezzo elettrico in tutte le città superiori a 100000 abitanti..proponendo incentivi e riconoscimenti economici per i comuni virtuosi, rendendo impossibile viaggiare in auto, creando divieti di sosta ovunque, isole, Ztl, percorsi impossibili, in modo che l’utilizzo del mezzo pubblico elettrico diventi incontrovertibile. Non si può aspettare solo che tutti si convincano