Mercato unico digitale, Commissione europea: Parlamento e Stati agiscano presto
Economia dei dati europea, sicurezza informatica e piattaforme online sono i tre settori del mercato unico digitale nei quali serve un’azione più incisiva della Ue. Il digital single market è al centro dell’attenzione della Commissione europea che chiede oggi una rapida azione del Parlamento europeo e del Consiglio perché siano conclusi gli accordi politici e le proposte presentate nel tempo siano adottate quanto prima. Un mercato unico digitale pienamente funzionante, stima Bruxelles, porterebbe ogni anno all’economia un contributo di 415 miliardi di euro e potrebbe creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
Dal 2015 la Commissione ha formulato diverse proposte di legge e iniziative politiche e oggi, presentando la revisione intermedia della sua strategia per il mercato unico digitale, chiede di fare passi avanti: “È ora urgente concludere i rispettivi accordi politici con il Parlamento europeo e il Consiglio su tutte le proposte, in particolare quelle relative alle norme UE aggiornate in materia di telecomunicazioni, che stimoleranno gli investimenti nelle reti ad alta velocità e qualità, indispensabili per la completa attuazione dell’economia digitale e della società digitale”, dice la Commissione. Sono tre gli ambiti nei è necessaria un’azione più incisiva da parte dell’Unione europea: “lo sviluppo completo delle potenzialità dell’economia dei dati europea, la soluzione dei problemi della sicurezza informatica per proteggere i punti di forza dell’Europa e la promozione delle piattaforme online in quanto attori responsabili di un ecosistema Internet equo”.
Nel dettaglio, sull’economia dei dati la Commissione sta preparando un’iniziativa legislativa sul libero flusso transfrontaliero dei dati non personali (autunno 2017) e un’iniziativa sull’accessibilità e il riutilizzo di dati pubblici e dei dati raccolti grazie all’impiego di fondi pubblici (primavera 2018). Nella sicurezza informatica, entro settembre di quest’anno la Commissione riesaminerà la strategia dell’UE per la cibersicurezza e il mandato dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA), lavorando a norme, certificazioni ed etichettature in materia di sicurezza informatica. Fra i campi considerati prioritari ci sono le piattaforme online: entro la fine di quest’anno la Commissione elaborerà proposte per contrastare le clausole contrattuali abusive e le pratiche commerciali scorrette segnalate nei rapporti fra piattaforme e imprese. Uno degli obiettivi delle prossime azioni, spiega Bruxelles, è “procedere con il lavoro sugli aspetti procedurali e sui principi relativi alla rimozione dei contenuti illegali – notifica e azione – garantendo la trasparenza e il rispetto dei diritti fondamentali”.
La Commissione chiede dunque a Parlamento europeo e agli Stati di adottare le proposte via via presentate per lo sviluppo del mercato unico digitale. Dice Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea responsabile del mercato unico digitale: “La Commissione ha tenuto fede alle sue promesse ed ha presentato tutte le principali iniziative per lo sviluppo del mercato unico digitale. Ora tocca al Parlamento europeo e agli Stati membri adottare tali proposte quanto prima, in modo da stimolare l’occupazione, le imprese e l’innovazione in tutta Europa. A distanza di due anni, proponiamo di aggiornare la nostra strategia per tener conto delle nuove sfide e delle nuove tecnologie. Abbiamo bisogno di infrastrutture informatiche sicure in tutte le regioni dell’UE, affinché tutti – ovunque – possano godere di una connettività ad alta velocità in tutta sicurezza. Abbiamo già raggiunto un accordo su norme UE severe in materia di protezione dei dati personali; adesso, dobbiamo garantire che anche i dati non personali possano circolare liberamente, in modo da poter utilizzare le automobili connesse e i servizi di sanità elettronica. Per sfruttare al massimo l’economia dei dati, abbiamo bisogno di strumenti di calcolo ad alte prestazioni e di una forza lavoro con competenze digitali. Tutti questi aspetti sono essenziali per il futuro digitale dell’Europa”.