Medici di famiglia: i pazienti trascurano la salute a causa della crisi
La crisi fa male alla salute. Fa rinunciare alle cure dentistiche. Fa saltare qualche visita medica non ritenuta fondamentale per non chiedere ore di permesso a lavoro. Provoca stress, molto, e allo stesso tempo induce a trascurarsi, in quello che rischia di diventare un circolo vizioso ancora peggiore. A fotografare una situazione che emerge anche da altre ricerche – la sanità costa, non tutti possono permettersela, molti cercano il low cost – questa volta sono i medici di famiglia: per il 64,6% dei medici di medicina generale i pazienti trascurano il proprio stato di salute a causa della crisi economica.
Se sono i medici di famiglia le prime sentinelle del disagio, medico e non solo, dei singoli cittadini, allora sono dati che devono preoccupare. Emergono da un’indagine del centro studi Fimmg (la Federazione dei medici di famiglia) su un campione di oltre mille medici, contenuta nel volume “Fare i conti con la salute. Le conseguenze della crisi sul benessere psicofisico della popolazione”, a cura del Centro studi Fimmg, presentato in occasione del 67° Congresso nazionale in corso a Villasimius. Il 64,6% dei medici di medicina generale nota che i pazienti, a causa della crisi economica, trascurano il proprio stato di salute, ma la percentuale sale al 71,6% al Sud e nelle Isole.
Nove medici su dieci dicono che i pazienti esprimono “disappunto” per la spesa che devono sostenere in ticket sanitari. Per il 67,6% dei medici, i pazienti, a causa delle ristrettezze economiche, non vanno dal dentista per non pagare le prestazioni, mentre un altissimo 64,7% di medici ha l’impressione che, per timore di mettersi in cattiva luce con il datore di lavoro, i pazienti rinuncino ad assentarsi qualche ora per effettuare accertamenti medici, anche se necessari. L’88% dei medici vede, inoltre, i propri pazienti stressati. Un quadro desolante, insomma.
“L’indagine conferma anzitutto che il medico di medicina generale è un’efficace sentinella di quanto accade sul territorio del nostro Paese – commenta Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg – I risultati della ricerca dimostrano che la crisi incide sul destino della salute della popolazione, che aumenta le diseguaglianze accentuando la divaricazione dei contesti sociali, che è in grado di condizionare il lavoro e la funzione del medico di medicina generale. In interi settori della popolazione si assiste alla rinuncia consapevole ad accedere a prestazioni sanitarie anche quando prescritte o comunque necessarie. Quasi tutti gli indicatori convergono nell’affermare che il Sud e le Isole sono le aree maggiormente penalizzate”.
Anche la Rete Tribunale diritti del Malato di Cittadinanzattiva dalla primavera scorsa ha accolto numerose richieste di aiuto da parte di cittadini specie pensionati per poter accedere alle varie prestazioni sanitarie sempre più costose(+€10 ,00 cadauna per ripiano SSN e lunghe liste di attesa per esami e visite specialistiche
Molti dicono di dovervi rinunciare perchè l’esigua pensione conseguita dopo una vita di intenso lavoro non lo permette. Le bollette di energia ,elettricità.gas ed acqua in costante aumento come i servizi di trasporto,rifiuti ecc. impongono una scelta assolutamente obbligatoria tra visita medica si o no. Il Diritto alla Salute come si può declinare in questo momento storico?