Conte ha firmato il nuovo DPCM

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I dati nel complesso positivi registrati negli ultimi giorni sembrano far sperare dal 4 maggio potremmo contare su aperture maggiori e qualche concessione in più ai nostri spostamenti. Per far si che tutto avvenga in sicurezza l’uso delle mascherine è altamente consigliato per limitare il rischio di una nuova ripresa dei contagi.

L’analisi di Altroconsumo

In vista dell’avvio della Fase 2, quindi, è importante capire se la disponibilità delle mascherine può essere garantita su tutto il territorio nazionale e se l’acquisto di questi dispositivi di protezione può considerarsi accessibile per tutti i cittadini.

Un’indagine condotta da Altroconsumo ha fatto il punto sulla situazione evidenziando che le mascherine chirurgiche, consigliate per chi non lavora in prima linea, sono molto più facili da trovare sebbene i prezzi restino mediamente alti. La maggiore disponibilità in farmacia e sui principali portali di e-commerce, infatti, non ha fatto abbassare  il costo delle mascherine che resta sempre di circa 2 euro sui canali fisici e 56 centesimi per i canali online.

Calcolando che si tratta di prodotti monouso e che, in un ipotetico ritorno alla “normalità”, la mascherina deve essere cambiata ogni giorno (otto ore di utilizzo), l’esborso non è indifferente. Per una famiglia di quattro persone, si tratta di una spesa extra di oltre di 200 euro al mese.

 

Mascherine e Fase 2
La vendita in farmacia

Mascherine e Fase 2, la situazione nelle farmacie

Nelle farmacie, le mascherine sono reperibili nel 92% dei casi: più facili da trovare sono quelle chirurgiche (66%), le FFP2 senza valvola sono disponibili in più della metà dei punti vendita (55%), mentre un terzo delle farmacie propone anche mascherine lavabili e riutilizzabili (in tessuto). Ancora introvabili i respiratori FFP1 (solo 1 punto vendita su 187 le aveva) e gli FFP3 (presenti in 3 punti vendita).

Per quanto riguarda i prezzi, i dati di Altroconsumo rivelano andamenti altalenanti: il prezzo più basso per una mascherina chirurgica monouso è di 65 centesimi, quello più alto sfiora i 6 euro. La maggior parte dei prodotti, tuttavia, si trova nella forbice tra 1 e 2 euro. Il prezzo medio di una mascherina chirurgica è  di 1,85 euro, dieci volte il costo pre emergenza (che era di circa 20 centesimi l’una).

I respiratori FFP2 senza valvola costano tra i 5 e i 15 euro (prezzo medio 8.86€). Si tratta di un prezzo molto alto: prima dell’emergenza queste maschere erano vendute a circa 2 euro al pezzo. Una novità per le nostre farmacie e parafarmacie sono le mascherine in tessuto (lavabili e riutilizzabili), presenti in un terzo dei punti vendita. I prezzi di questo tipo di prodotto variano dai 2 ai 22 euro.

 

Mascherine e Fase 2
Mascherine e Fase 2, la vendita sul web

Cosa si trova online

La situazione sul web rispecchia per molti aspetti quella dei canali fisici. I siti specializzati, ovvero la versione virtuale di alcune farmacie presenti sul territorio, hanno a disposizione mascherine nel 55% dei casi (32 su 58 siti analizzati da Altroconsumo), mentre in 10 casi compaiono nel sito ma al momento non sono disponibili.

Le mascherine chirurgiche sono quelle più diffuse ma la variabilità di prezzo è molto alta: si va da un minimo di 1,10 euro al pezzo a un massimo di 3,90 euro. Anche in questo caso il prezzo medio si aggira sui 2 euro, come nei negozi fisici, più la spedizione che ammonta a circa 5 euro per acquisti che non superano i 50-60 euro. I tempi di consegna previsti di 24-72 ore, sono ora più lunghi: molti siti dichiarano almeno 10 giorni lavorativi, così come alcune zone al momento sembrano essere scoperte per la consegna.

Per quanto riguarda le piattaforme di ecommerce, l’offerta di mascherine non manca e anche qui i prezzi variano moltissimo, spesso anche da un giorno all’altro. Per una mascherina chirurgica si va da 25 centesimi fino a vette di 2 euro.

Anche per le mascherine FFP2 senza valvola la forbice è ampia: da 1,60 euro  fino a un massimo di 9 euro su Ebay. Per quelle con la valvola, su Amazon si può spendere da un minimo di 2,16 euro al pezzo a un massimo di 16,70 euro. Una differenza del 673%. I tempi di spedizione restano lunghi e incerti, fatta eccezione per alcuni casi specifici (quando il prodotto è davvero molto più caro).


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