
Maltempo e freddo, è allerta gas. Casper: rischio speculazioni
Il consumo di gas si avvia verso il record di 440 milioni di metri cubi consumati. Oggi si riunisce il Comitato per il monitoraggio e l’emergenza gas del Ministero dello Sviluppo economico, che ha parlato ieri di “allerta per il picco eccezionale” e ha annunciato che si stanno valutando “ulteriori misure”.
Il picco dei consumi di gas in Italia è atteso fra oggi e domani. E fra le azioni che il Comitato potrà decidere di intraprendere c’è la riduzione dell’erogazione di gas ad aziende con contratti particolari.
Il Comitato per il monitoraggio e l’emergenza gas del Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto ieri che “sta monitorando costantemente lo stato degli approvvigionamenti del nostro Paese, alla luce del perdurare dell’eccezionale ondata di freddo che sta attraversando l’Europa e che nei prossimi giorni potrebbe portare i consumi italiani, secondo le previsioni, a massimi storici mai raggiunti in precedenza (intorno ai 440 milioni di metri cubi al giorno)”. La situazione è considerata di allerta: bisogna riequilibrare un calo di forniture di gas proveniente dalla Russia attraverso Gazprom e dal rigassificatore di Rovigo, quindi, ha informato il MSE, “dopo aver già aumentato le importazioni da Nord Europa e Nord Africa si sta valutando la possibilità di avviare le ulteriori misure previste sul fronte della domanda diversa dal settore domestico”.
Intervenendo a Radio 24, l’amministratore delegato Eni Paolo Scaroni ha annunciato che sono aumentate le importazioni dall’Algeria e dal Nord Europa attraverso la Svizzera e che fino a mercoledì non ci saranno problemi. Bisognerà poi vedere cosa accadrà con le forniture di Gazprom fra giovedì e venerdì, quando in Russia si attende un’altra ondata di freddo e probabili ulteriori diminuzione dei volumi di gas. Secondo Scaroni, “l’ipotesi peggiore è che se dovesse mancare del gas bisognerà intervenire sugli ‘interrompibili’, cioè quelle aziende che hanno dei contratti in cui si può interrompere il flusso del gas, e mettere in atto tutta una serie di misure che il ministero ha già preparato da tempo per far fronte a questa emergenza”.
La riduzione delle consegne di gas dalla Russia, ha ricordato oggi Staffetta Quotidiana, è iniziata lo scorso 31 gennaio ed è arrivata al 29,6% sabato scorso, mentre ieri si è attestata al 22,4%. Non è un dato trascurabile, anche se “Gazprom ha rassicurato oggi i clienti europei affermando che, secondo i dati in suo possesso, il momento peggiore dovrebbe essere passato”, afferma Staffetta, che ricorda inoltre come “dalla fine di gennaio la domanda di gas giornaliera dell’Italia è aumentata per il freddo attestandosi tra i 409 milioni di mc di sabato e i 421,9 mln mc di giovedì 2 febbraio (ieri era di 385,8 mln mc, ma la domenica i consumi si riducono per la minore attività industriale). Siamo quindi lontani dal record storico dei consumi registrato il 17 dicembre 2010 (458 mln mc)”.
La possibile riduzione del gas preoccupa le associazioni dei consumatori, che chiedono all’Autorità per l’energia elettrica e il gas di vigilare su possibili speculazioni. Casper-Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) denuncia infatti la possibilità che si verifichino speculazioni e l’inesistenza di un piano di differenziazione delle forniture: in caso di disagi, a farne le spese sarebbero gli utenti più deboli.
Spiegano i presidenti delle quattro associazioni aderenti a Casper: “Siamo preoccupati dalla possibile minore fornitura di gas, soprattutto in un momento in cui è assolutamente necessario poter riscaldare adeguatamente le abitazioni. Se mancasse il riscaldamento i primi a subirne gravi disagi sarebbero gli anziani, con il rischio ulteriore di utilizzare forme di riscaldamento alternative e fai-da-te con possibili emissioni nocive. Inoltre potrebbero verificarsi aumenti speculativi, per cui invitiamo l’Authority a vigilare attentamente l’andamento nei prossimi giorni, sarebbe un ulteriore grave danno alle famiglie. Quel che è incomprensibile è l’inesistenza di un piano efficace di differenziazione delle forniture, ogni anno si ripresenta lo stesso ricatto ai danni dell’Italia e lo stesso problema nelle situazioni di maggiore necessità. C’è inoltre il rischio di un maggiore uso dell’elettricità, pertanto invitiamo il Governo a intervenire aumentando la produzione di energia al fine di evitare possibili blackout”.
