Le Maldive sono state teatro di un vero e proprio colpo di stato e lo scenario è ancora quello degli scontri. Il Ministero degli Esteri ha sconsigliato la permanenza in alcune città, soprattutto nella capitale Malè, ed invitato alla cautela negli “atolli”. 
Com’era comprensibile tantissimi italiani in partenza per le Maldive hanno pensato di annullare il proprio viaggio ed hanno chiesto “aiuto” al tour operator. Ma alcuni tour operator, così come era accaduto per l’Egitto l’anno scorso, hanno risposto che, in caso di rinuncia al viaggio, il cliente avrebbe perso tutto (prenotazione e soldi eventualmente già versati).
Sono tante le segnalazioni che in questi giorni sono giunte in redazione e alle Associazioni dei consumatori da parte di consumatori in preda al panico, non avendo informazioni chiare su cosa fare.  
Confconsumatori ricorda che una una sentenza della Cassazione del 2007 ha stabilito che lo scopo del contratto di viaggio, ovvero l’oggetto del contratto, è la vacanza stessa intesa come periodo di relax e benessere psico-fisico. L’oggetto del contratto non può quindi ritenersi raggiunto quando il viaggiatore è costretto a partire con l’angoscia di trovarsi in situazione di instabilità e pericolo per la propria incolumità fisica. Quindi in questi casi il contratto va considerato risolto per impossibilità della prestazione ed il consumatore ha diritto alla restituzione integrale della caparra versata. Chiunque fosse interessato può rivolgersi agli sportelli di Confconsumatori: http://www.confconsumatori.com/doveSiamo.asp, o scrivere all’indirizzo e-mail turismo@guardachetiriguarda.it attivato nell’ambito del progetto “Guarda che ti riguarda!”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.


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