Malattie rare, Balduzzi pubblica bozza di Piano nazionale
E’ in arrivo il Piano nazionale per le malattie rare. Ieri, infatti, il ministro Renato Balduzzi ha presentato alle Associazioni dei pazienti e dei familiari la bozza del Piano che ha l’obiettivo di delineare le strategie e definire i compiti delle diverse istituzioni coinvolte (Ministero della Salute, Istituto superiore di sanità, Regioni e aziende del Servizio sanitario nazionale), per dare unitarietà all’insieme delle azioni già in atto e programmare quelle future con continuità e coerenza. Tra le questioni affrontate ci sono l’organizzazione della rete nazionale, il sistema di monitoraggio, le banche dati, il percorso diagnostico e assistenziale, l’innovazione terapeutica (tra cui i farmaci orfani) e il ruolo delle associazioni.
“Le malattie rare sono uno dei settori della sanità pubblica per i quali è fondamentale la collaborazione a tutti i livelli”, ha sottolineato il Ministro secondo cui “la sfida che abbiamo davanti è quella di garantire interventi efficaci per la globalità delle malattie rare, favorendo contemporaneamente la crescita e la valorizzazione delle competenze superspecialistiche e la possibilità di intervenire su ogni singola patologia per rispondere ai bisogni specifici di ciascuna, studiando le possibilità di una cura per quelle che, purtroppo, di una vera cura non si possono ancora giovare”.
Insieme alla bozza il Minsitro ha aperto ai soggetti interessati la possibilità di inviare suggerimenti utili a migliorare il documento o a chiarire aspetti specifici. Balduzzi ha ricordato che, una volta definito, al Piano saranno correlate “importanti risorse finanziarie incluse tra gli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale nell’ambito del riparto del Fondo sanitario nazionale 2012: 20 milioni vincolati per le malattie rare e 15 milioni per la rete dei tumori rari”. Un risultato importante al quale si aggiunge quanto previsto dal decreto Balduzzi, ovvero l’aggiornamento dell’elenco delle malattie rare che danno diritto all’esenzione, a maggiore garanzia dei pazienti, dei bisogni di salute, della equità nell’accesso all’assistenza, della qualità e appropriatezza delle cure. “Il Governo, pur in tempo di crisi e nonostante le difficoltà che stiamo attraversando, ha ritenuto di procedere con urgenza”, ha ribadito il Ministro, “e confido di poter inviare il provvedimento alla Conferenza Stato-Regioni”.