Libra, quello che c’è da sapere (ma che ancora non si sa) sulla criptovaluta di Facebook
La rete Euroconsumers vuole fare chiarezza su Libra e invia a Facebook 10 domande su tutto quello che c’è ancora da sapere sulla nuova criptovaluta
Nel 2020 la criptovaluta a marchio Facebook diventerà realtà. tuttavia, dal giorno in cui Mark Zuckerberg ne ha dato l’annuncio, sono state molte le domande e i dubbi sui risvolti reali di un’operazione che si pone l’obiettivo di cambiare lo scenario del mondo dei pagamenti così come ha cambiato quello dei rapporti interpersonali.
Quello che non si sa su Libra
Libra si prefigge, ha dichiarato il fondatore di Facebook, di raggiungere quei 1,7 miliardi di persone ‘unbanked’ presenti oggi nel mondo, ma sicuramente gli effetti di questa operazione sono destinati a rivoluzionare lo scenario in maniera radicale.
La stessa Federal Reserve americana ha annunciato che senza effettivi chiarimenti su temi fondamentali come privacy, riciclaggio, protezione dei consumatori e stabilità finanziaria, non è pensabile che il progetto possa andare avanti. Zuckerberg ha risposto che queste preoccupazioni sono le stesse di Facebook e della Libra Association (l’associazione no profit che governerà il progetto, al momento formata da 28 membri tra cui Vodafone, Visa, Mastercard, PayPal), ragion per cui l’annuncio è stato dato con largo anticipo.
I timori di Euroconsumers
Ma il 2020 è dietro l’angolo, ecco perché Euroconsumers (la rete delle Organizzazioni di consumatori di Italia, Spagna, Belgio, Portogallo e Brasile, di cui Altroconsumo è membro) ha deciso di formalizzare in 10 domande le maggiori criticità su cui è necessario fare chiarezza, con l’obiettivo di tenere accesa l’attenzione sull’anello debole di questa operazione: il consumatore, esposto a rischi inediti. Si parla tanto di coinvolgere gli enti regolatori e le istituzioni, ma i consumatori? Eppure si tratta dei loro dati e dei loro soldi.
10 domande per 10 zone d’ombra di Libra
- Quali saranno i costi per usare Libra e come sarà garantita la sicurezza delle transazioni?
- Cosa succederà se il profilo di un utente viene hackerato?
- Sarà legale commerciare in Libra?
- In che modo Facebook potreggerà i consumatori da potenziali attività di riciclaggio di denaro sporco?
- Ci saranno rischi di frodi fiscali?
- Libra si adeguerà alla legislazione europea a tutela dei consumatori?
- Le Autorità saranno in grado di sorvegliare Libra e garantirne un uso sicuro da parte dei consumatori?
- Come impatterà Libra sulla concorrenza e sulle scelte dei consumatori?
- Potremo fidarci di come saranno utilizzati i nostri dati?
- Dove avranno sede Calibra e Libra?
“Diamo ancora a Facebook il beneficio del dubbio – dichiara Marco Pierani, direttore Public Affairs e Media Relations per Euroconsumers – e chiediamo di essere rassicurati con prove concrete e con tutte le necessarie garanzie che il progetto Libra sia davvero finalizzato al beneficio dei consumatori e all’innovazione. Se così fosse, siamo pronti a far parte della Fondazione Libra in rappresentanza di tutti i consumatori e dei loro interessi. Siamo infatti convinti che non ci sia vera innovazione senza vantaggi per i consumatori”.