Il decreto liberalizzazioni è legge: dopo aver incassato la fiducia alla Camera, ieri il decreto ha avuto il via libera definitivo e ora passa al Quirinale per la firma e la pubblicazione, entro sabato, in Gazzetta Ufficiale. L’iter del decreto è stato abbastanza complesso; Help Consumatori fa il punto con il Senatore PD Filippo Bubbico, uno dei relatori del decreto.
Come giudica nel complesso la nuova legge sulle liberalizzazioni?
Credo che sia importante aver riaperto il cantiere delle liberalizzazioni, cantiere che era stato chiuso da tre anni perdendo l’effetto positivo che si era già determinato con le lenzuolate di Bersani. Sicuramente si poteva fare di più, ma io trovo che l’equilibrio raggiunto sia soddisfacente a condizione che l’attenzione verso il superamento di barriere all’ingresso e l’eliminazione di posizioni dominanti rappresenti una costante nell’attività e nell’iniziativa del Governo. In buona sostanza il processo di apertura al mercato a tutela dei consumatori, per aprire nuove opportunità al sistema produttivo richiede un lavoro costante che non può essere considerato esaurito con un solo provvedimento.
Sostanzialmente crede che questo decreto prosegua il percorso cominciato con le lenzuolate di Bersani?
Io credo che con il decreto si riparte proprio dalle lenzuolate di Bersani;  peraltro i temi sono esattamente gli stessi: energia, banche assicurazioni, class action. Tutte questioni sulle quali già con i decreti Bersani era stato aperto un nuovo processo di riforme a tutela dei consumatori e per favorire nuove opportunità per le imprese.
Considerato il pesante momento di crisi qualche crede che sarà il primo effetto benefico per i consumatori che deriverà da questa legge?
Intanto ci sono le misure sulle assicurazioni che sono immediatamente operative, così come quelle per le banche cui viene impedito di vendere delle polizze, dando la possibilità ai consumatori di scegliere la migliore polizza disponibile sul mercato, con benefici non trascurabili. Abbiamo anche preteso che venissero annullate le ipoteche dormienti, completando il lavoro avviato con Bersani. Ci sono poi le misure che rendono praticabile l’istituto della class action, che sono molto importanti.
Rispetto alle banche, com’è andata a finire con la norma sull’annullamento delle commissioni sugli affidamenti?
Bisognerà riaprire un tavolo di confronto tra le istituzioni, i consumatori e le imprese per reinquadrare il complesso dei costi che vengono scaricati sugli utenti al fine di rendere trasparenti le attività che le banche esercitano, così da dare ai cittadini la possibilità di scegliere la banca che offre le condizioni migliori.
E qual è la posizione delle banche?
E’ abbastanza nota. Si sono lamentate e questo dà la misura di quanto siano state incisive le norme proposte nel percorso parlamentare.
Passando ai carburanti, si poteva fare di più secondo lei, considerando il suo appoggio alla proposta di legge “Libera la benzina” sostenuta dai gestori delle pompe?
Sicuramente si poteva fare di più, però io trovo abbastanza importante quello che è stato già fatto perché per la prima volta si apre un processo di liberalizzazione nel settore. Si poteva fare di più, ma quello che è stato fatto lo considero molto molto importante.
Lei prevede un calo dei prezzi dei carburanti a breve?
Per effetto di questa norma no, credo proprio che non possa essere possibile. Invece trovo importante approntare una norma varata con la Finanziaria Prodi con la quale si stabilisce che quando il gettito Iva, per effetto dell’incremento del prezzo dei carburanti, crescesse al di là delle stime previsionali, si determinasse un abbassamento delle accise. Praticamente il meccanismo dell’accisa mobile e per questo non serve una legge, ma basta un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.
Cosa pensa della polemica sulle farmacie? Quali sono le novità introdotte nel settore?
L’obiettivo della vendita dei farmaci con ricetta bianca nelle strutture gestite da farmacisti purtroppo non è stato raggiunto. Ci sono, però, novità importanti: le parafarmacie potranno vendere farmaci veterinari prescritti con ricetta medica e potranno preparare i galenici (cosa che prima non era previsto) e viene eliminato il limite, inserito nel Salva Italia, dei Comuni oltre il 12.500 abitanti per l’incremento di farmaci vendibili dalle parafarmacie.
di Antonella Giordano
 


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