Legge sul ripristino della natura, il Parlamento UE adotta la sua posizione

Legge sul ripristino della natura, il Parlamento UE adotta la sua posizione (Foto di Alain Audet da Pixabay)

Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura, con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. Una mozione per respingere in toto la proposta della Commissione -si legge nella nota del Parlamento – non è stata approvata (312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni).

“Il ripristino degli ecosistemi è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità – sottolineano i deputati – e riduce i rischi per la sicurezza alimentare“.

Il Parlamento evidenzia, inoltre, che “la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE né blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile. È stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico”.

Il Parlamento è pronto ora ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.

Ripristino della natura, gli obiettivi per il 2030

Oltre l’80% degli habitat europei è in cattive condizioni; per questo il 22 giugno 2022 la Commissione ha proposto un regolamento sul ripristino della natura, per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle aree terrestri e marine dell’UE e per raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di clima e biodiversità.

Come spiegato dal Parlamento, i deputati sostengono, quindi, la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura, coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.

Propongono, inoltre, “che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat“.

Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.


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