povertà

“Una società che invecchia senza riuscire a dare un futuro certo alle giovani generazioni, è una società che tristemente sceglie di non avere futuro”: sono le parole con cui Oxfam fotografa la situazione della povertà in Italia in un rapporto – “Italiani, povera gente” – che mette insieme tutti i dati più recenti sulla povertà in Italia. Un fenomeno sempre più diffuso, che ormai riguarda una persona su quattro e un bambino su dieci. A essere colpiti sono soprattutto i minori e le giovani generazioni: significa compromettere il futuro di tutti. Per questo Oxfam ha deciso di aprire quattro “Community Center” nelle periferie di Torino, Firenze, Arezzo e Catania, in collaborazione con la Diaconia valdese, “per offrire sostegno e riscatto a quanti si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale e prevenire la spirale della povertà”.

I dati impietosi dicono che un italiano su 13 non ha cibo a sufficienza, o una casa riscaldata, o vestiti adeguati, mezzi per curarsi, informarsi e istruirsi. E in questa situazione si trova un bambino su 10. La disuguaglianza aggrava la povertà: la sperequazione di reddito evidenzia che fra il 1988 e il 2011 il 10% più ricco ha beneficiato di un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera degli italiani. La povertà in Italia dice nel 2015 riguarda un minore su dieci, con un’incidenza molto alta, il 10,9%, triplicata in dieci anni. Preoccupa poi la condizione dei giovani (tra i 18 e i 34 anni di età) e dei lavoratori (tra i 35 e i 64 anni di età): rispettivamente l’incidenza della povertà assoluta riguarda il 9,9% dei giovani e il 7,2% dei lavoratori. Soffrono le famiglie numerose: nel 2016 (dati Istat) peggiorano soprattutto le condizioni delle famiglie con 4 componenti per cui l’incidenza della povertà assoluta è salita al 9,5% e che all’aumentare dei componenti (dai 5 in su) tende ad aumentare ulteriormente, raggiungendo il 17,2%.

A  essere in pericolo sono dunque le giovani generazioni e le famiglie, il loro futuro e con esse il futuro dell’intero paese. Spiega Oxfam: “La maggiore incidenza della povertà assoluta tra i minori e le giovani generazioni rischia di minare il potenziale di crescita su cui il benessere di una nazione dovrebbe fondarsi e che vede proprio nelle fasce più giovani della popolazione le categorie che dovrebbero essere più fortemente tutelate al fine di permettere la realizzazione di tutto il loro potenziale a beneficio della collettività. Una società che invecchia senza riuscire a dare un futuro certo alle giovani generazioni, è una società che tristemente sceglie di non avere futuro”.

Ci sono poi le differenze di reddito e le disuguaglianze, che alimentano la povertà, la aggravano, evidenziano le falle del sistema economico, compromettono il bene comune: in Italia nel 2016, denuncia Oxfam, “l’1% più ricco era in possesso del 25% della ricchezza nazionale netta, 415 volte quella detenuta dal 20% più povero della popolazione italiana. Da soli, i primi 7 miliardari italiani possedevano più ricchezza del 30% più povero dei nostri connazionali”.

Di fronte a questo panorama, Oxfam ha decico di aprire insieme alla Diaconia Valdese i Community Center nelle periferie di Torino, Firenze, Arezzo e Catania. E di lanciare una campagna di raccolta fondi. I centri sono luoghi aperti, privi di burocrazia e formalità, che vogliono offrire un sostegno a chi si trova in una situazione di disagio e di fragilità economica e sociale, dando informazioni sui servizi ai quali si potrebbe avere accesso. In questi centri si offrono dunque sostegno diretto in ambito educativo a giovani studenti italiani e stranieri e alle loro famiglie; sostegno nei contatti con gli enti pubblici del territorio per reperire informazioni per la casa; servizi socio-sanitari ed educativi; orientamento lavorativo e percorsi formativi e professionali; mediazione familiare per famiglie a rischio sociale; informazioni in tema di previdenza sociale o di agevolazioni economiche e fiscali; supporto specifico alle problematiche e al disagio dei migranti.

Sostiene Oxfam: “Interventi di contrasto alla povertà non solo dovrebbero rispondere ai bisogni di chi è già in una situazione di povertà conclamata ma anche intercettare chi è fortemente a rischio di ritrovarsi in tale condizione. E’ la cosiddetta “vulnerabilità alla povertà” più insidiosa da monitorare, ma importantissimo indice della povertà di domani se non si interviene tempestivamente. I Community center di Oxfam e della Diaconia Valdese, vogliono essere una risposta soprattutto a questa categoria di soggetti, proponendosi come centri di ascolto, rilevamento dei bisogni, orientamento e concreto supporto per tutte quelle persone non ancora prese in carico dai servizi istituzionali, ma la cui situazione senza un supporto esterno sarebbe destinata ad aggravarsi”.


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