La bussola dei diritti. Servizi premium: se li conosci puoi evitarli
Nell’era del digitale, dove le nuove tecnologie la fanno da padrona, siamo ormai sempre più in modalità on-line, connessi e iper-connessi non solo con il mondo esterno, ma anche con le attivazioni di servizi indesiderati che spesso ci vengono attivati da società terze di cui neanche conosciamo l’esistenza. L’utilizzo di smartphone, tablet, computer e ogni altro tipo di device è entrato nel nostro quotidiano a volte in “modalità smodata”, tanto che nell’arco della giornata ci capita spesso e forse troppe volte di controllare se il nostro smartphone ha ricevuto su whatsapp il messaggio o la foto che attendevamo, o di verificare eventuali notifiche ricevute sui nostri account dei principali social media, da facebook a istagramm o twitter. Con quale risultato?
Che la distrazione o disattenzione con cui controlliamo i nostri like, scriviamo commenti sui social o navighiamo in rete su pagine web di nostro interesse, ci portano ad attivare involontariamente e senza neanche accorgersene degli abbonamenti a servizi e contenuti assolutamente non richiesti. Che si tratti di un abbonamento a giochi, loghi e suonerie, al servizio di oroscopo, al meteo o a chat d’incontro e comunità virtuali, in tutti i casi si tratta di abbonamenti settimanali di circa 5 o 6 euro per servizi digitali mai richiesti.
Le principali compagnie di telefonia mobile prevedono degli accordi commerciali specifici con società fornitrici di contenuti in grado di offrire appunto i cosiddetti “servizi a valore aggiunto”, VAS o gli “SMS Premium”, permettendo di addebitarne i costi direttamente sul credito telefonico dell’utente. A fronte dell’attivazione involontaria o non richiesta del servizio infatti, di solito si riceve sulla propria utenza mobile un sms di avvenuta attivazione del servizio in questione con relativo addebito di spesa a esso legato con la specifica che si tratti o meno di un servizio settimanale. Nello stesso sms solitamente si riceve anche la comunicazione di un link o di un numero dedicato per avere maggiori informazioni sul servizio attivato, e delle modalità per poterlo disattivare, dando anche la possibilità di inviare un ulteriore sms di STOP al servizio “non richiesto” appena attivato.
E’ bene stare sempre attenti quando si naviga con il proprio smartphone o tablet, perché anche quando si chiude una pagina web o si sfiora accidentalmente un banner pubblicitario, o quando si risponde a un test sul proprio account social, come nel caso di Facebook volendo fare un esempio del social tra i più utilizzati, potrebbe attivarsi il tanto temuto servizio non richiesto. In tutti questi casi come più è opportuno comportarsi? La prima cosa da fare è quella di contattare immediatamente il proprio gestore telefonico per far bloccare il servizio non richiesto attivato e chiedendo il blocco ulteriore verso tutte le numerazioni e i servizi a sovrapprezzo in modo di evitare problemi per il futuro. Ricorda di non contattare il numero indicato nell’sms ricevuto con la notifica di attivazione, ma di contattare esclusivamente il gestore di telefonia mobile di cui si è clienti. Se il contatto avviene tramite call center, non dimenticate di farvi comunicare il codice dell’operatore del servizio clienti, in questo modo la telefonata potrà valere ai fini di un reclamo formale.
Come è possibile recuperare il credito indebitamente versato alla compagnia telefonica? Per recuperare il credito indebitamente prelevato è possibile esplicitare la richiesta sempre a mezzo servizio clienti del proprio gestore telefonico durante la telefonata con cui si contesta l’attivazione indesiderata e si blocca il servizio, o in alternativa tramite un reclamo scritto verificando prima tutti i canali di reclamo attivati dal gestore medesimo. Di solito il gestore riaccredita in poco tempo la somma prelevata ma in caso contrario, se il problema dovesse persistere l’utente potrà attivare una procedura di conciliazione rivolgendosi a una delle Associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative e iscritte al CNCU per definire la questione in via bonaria e definitiva.
Attenzione però, non sempre l’sms di notifica di attivazione del servizio è cosi immediata, pertanto è sempre bene tenere sotto controllo il proprio il credito del proprio smartphone e i servizi attivi, per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese e accorgersi a distanza di tempo di eventuali addebiti cumulativi dovuti ai più svariati servizi a pagamento. Il problema potrebbe verificarsi maggiormente nei casi di abbonamenti più che delle ricaricabili. Importante sottolineare che sul tema delle attivazioni dei servizi VAS l’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha di recente attivato una sperimentazione cui partecipano anche le Associazioni dei consumatori, finalizzata a limitare le attivazioni di servizi premium (VAS) nella telefonia mobile, indesiderate o non richieste dai consumatori, e definire una procedura unificata di rimborso delle somme indebite in caso di acquisti privi del consenso. Rientrano nella sperimentazione dell’Autorità l’introduzione del numero verde di customer care 800.44.22.99 – attivo 24 ore al giorno per 7 giorni su 7, e di nuove procedure di acquisto dei servizi a pagamento che prevedono un doppio click dell’utente, in due diverse schermate contenenti informazioni differenti. Con l’auspicio che questa nuova procedura introdotta da Agcom seppur ancora in fase sperimentale, riesca a uniformare le procedure di tutela dei consumatori e diminuire il fenomeno delle attivazioni non richieste da proprio telefono cellulare.
di Claudia Ciriello