
Iva, cuneo fiscale e tredicesime: chi vincerà?
Aumenta o non aumenta? Il dibattito sull’Iva si fa sempre più serrato, in vista della data del suo probabile aumento di un punto percentuale: il 1° ottobre. La questione si è intrecciata con un’altra: il cuneo fiscale. E’ meglio dare priorità all’Iva o all’abbassamento del costo del lavoro? E oggi si inserisce un nuovo elemento: detassare le tredicesime. Nella legge di stabilità che il Governo si prepara a varare potrebbero esserci tutti questi interventi verso un alleggerimento del fisco. Tra scongiurare l’aumento dell’Iva o tagliare il cuneo fiscale Federconsumatori e Adusbef credono che sia prioritario l’intervento sull’Iva.
“Come sosteniamo da tempo si tratterebbe di un’operazione demenziale ed irresponsabile, in grado di creare profondi danni all’intera economia, specialmente in una fase caratterizzata da una forte crisi del potere di acquisto e da una grave contrazione dei consumi” dichiarano i Presidenti delle due Associazioni Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. “L’aumento dell’Iva, infatti, avrà un impatto su 60 milioni di cittadini, una platea certamente più ampia rispetto a quella che beneficerebbe di un intervento sul cuneo fiscale. Naturalmente non siamo contrari a questa misura: ben venga ogni intervento che vada nella direzione di una maggiore competitività delle imprese. Si tratta però, di dare la priorità alla strategia più urgente ed utile alla ripresa economica del Paese”.
L’eliminazione dell’aumento Iva scongiurerà, infatti, ricedute negative per tutti:
- per i cittadini, che non dovranno far fronte alle pesanti ricadute (dirette ed indirette) su prezzi e tariffe pari, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori a 207 euro annui
- per le imprese ed i professionisti, che dovranno far fronte ad un aumento generalizzato dei costi;
- per lo Stato, che, a causa dell’ulteriore spinta dell’aumento Iva verso la contrazione dei consumi e l’aumento delle prestazioni in nero, andrà incontro ad una riduzione dei propri introiti.
A proposito delle indiscrezioni su un alleggerimento della tassazione sulle tredicesime, Confesercenti si augura che la cosa si traduca in realtà. “Sono anni che Confesercenti si batte per questo obietto, il cui raggiungimento, quest’anno, sarebbe ancora più importante visto l’arrivo di un vero e proprio diluvio fiscale per fine anno, con 187 adempimenti e quasi 100 miliardi di gettito previsto, di cui sicuramente almeno 10 miliardi a carico del lavoro dipendente, circa un quarto del monte totale delle tredicesime”. “Del resto – continua Confesercenti – l’alleggerimento sarebbe un atto dovuto, in quanto con la proroga dei bilanci concessa ai comuni temiamo fortemente che molte addizionali saliranno con effetto retroattivo. Ribadiamo infine il nostro no ad aumenti dell’aliquota IVA, ma diffidiamo dallo spostamento di beni fra le aliquote, soprattutto di quelli al quattro per cento, in quanto equivarrebbe ad un aumento mascherato dell’imposta”.

abbassiamo il costo del lavoro privatizzando tutte le municipalizzate e facendole funzionare con concetto privatistico attento all’ottimizzazione dei costi, di personale e di organizzazione. Ci si accorgerebbe del numero enorme di persone assunte per voto di scambio che praticamente non fanno nulla di utile e impediscono un funzionamento logico e produttivo delle strutture, per giunta complicando gli iter burocratici e quindi aumentando a dismisura i costi.