Nel 2016, il Prodotto Interno lordo dell’Italia crescerà dell’1,1% in termini reali, un +0,8% di aumento rispetto al 2015. A trainare la rispesa, secondo le stime diffuse dall’Istituto Nazionale di Statistica, sarebbe la crescita della domanda interna: al netto delle scorte, infatti, i consumi si prevedono in aumento dell’1,3%. In conseguenza di questo, la spesa delle famiglie in termini reali è stimata in aumento dell’1,4%.
A sostenerla, l’incremento del reddito disponibile e dal miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Il consolidamento dei progressi sul fronte occupazionale (+0,8% in termini di unità di lavoro) è previsto accompagnarsi ad una riduzione del tasso di disoccupazione, che è stimato attestarsi all’11,3% (dall’11,9% dello scorso anno).
Le prospettive di miglioramento annunciate tuttavia dipendono in parte dall’andamento del commercio internazionale e dal riaprirsi di tensioni sui mercati finanziari: la domanda estera netta e la variazione delle scorte fornirebbero un contributo negativo pari a un decimo di punto percentuale ciascuna.
“Una visione decisamente ottimistica, che travalica a nostro parere le più rosee previsioni”, commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. La domanda interna, infatti, risente da tempo di una grave crisi: basti pensare che nel triennio 2012-2013-2014 ha subito una contrazione del -10,7%, pari ad una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 78 miliardi di Euro. Una crisi talmente profonda, dalla quale in assenza di interventi concreti è difficile uscire.
Ancora oggi i consumi interni stentano a ripartire, confermando tutta l’incertezza e l’instabilità di una ripresa che sembra ancora troppo lontana. “Non vediamo grandi segnali di ripresa. Quei timidi cenni rilevati finora non sono certo sufficienti a far ripartire l’economia”, aggiungono le associazioni. “Per questo non riusciamo ad essere ottimisti come lo è l’Istat sulle prospettive economiche del nostro Paese. Vorremmo che il Governo agisse seriamente in tal senso, per dare nuovo impulso alla crescita e dare vere prospettive di sviluppo alla nostra economia”.


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