Nel mese di agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è stimato in crescita dello0,5% su base mensile e dell’1,5% su base annua. Lo rileva l’Istat che ha diffuso oggi i dati previsionali sull’inflazione. L’accelerazione è dovuta soprattutto ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (il cui tendenziale si porta da +1,7% di luglio a +2,9%) e dei beni alimentari lavorati (da +1,8% a +2,3%). Registrano invece un rallentamento della crescita i prezzi dei beni energetici (da +7,9% del mese precedente a +7,6%) e dei beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +3,0%).

L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,4% per l’indice generale e +1,1% per la componente di fondo.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,1% su base mensile e cresce dell’1,7% su base annua (con un’attenuazione della crescita dal +1,9% registrato nel mese precedente).

Sulle ferie di agosto degli italiani si è abbattuta una vera e propria stangata, con i servizi relativi ai trasporti che hanno subito una impennata del +2,9% rispetto al 2017”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Le ripercussioni sulle tasche dei consumatori sono state pesanti: solo per gli spostamenti una famiglia con due figli spende oggi 154 euro in più su base annua (+101 euro la famiglia “tipo”)”.

In linea generale il rialzo dell’inflazione all’1,7% determina una maggiore spesa pari a +524 euro su base annua per la famiglia “tipo”, cifra che sale a +664 euro annui se si considera una famiglia con due figli.

Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, per le famiglie si profila una stangata da 554 euro per coppia con due figli, 195 euro per il carrello della spesa.

“Purtroppo l’inflazione prosegue la sua corsa e, dopo essere già triplicata in appena 3 mesi, dal +0,5% di aprile al +1,5% di luglio, sale ancora. Preoccupante, in particolare, la risalita dei prezzi del carrello della spesa (da +2,2% a +2,4%), spese obbligate che incidono anche su chi già fatica ad arrivare a fine mese” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Gli aumenti inflazionistici peseranno su bilanci familiari già duramente provati dalla stangata che le famiglie dovranno sostenere per bollette, costi per la scuola, Tari e riscaldamento, per un totale di 1.694,60 euro, afferma Federconsumatori.

“Cifre insostenibili, che, non essendo proporzionate ai redditi, determineranno un ulteriore contenimento della domanda interna, con un impatto negativo sul versante della produzione e, sull’andamento occupazionale”.


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