Pesa soprattutto l’aumento dell’aliquota Iva sull’andamento dell’inflazione, che nel mese di ottobre registra un aumento dello 0,6% rispetto a settembre e del 3,4% a livello annuale. La dimensione del rialzo congiunturale dei prezzi al consumo rispecchia anche gli effetti delle misure previste dalla recente manovra finanziaria e, in particolare, dell’aumento dell’aliquota dell’Iva ordinaria al 21%. L’inflazione acquisita per il 2011 è del 2,7%. È quanto reso noto oggi dall’Istat a conferma delle stime provvisorie. Da sottolineare che il principale effetto di sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dal rialzo congiunturale dell’1,8% dei prezzi dei Beni energetici. E continuano ad aumentare i prezzi dei prodotti acquistati più spesso: più 0,7% su base mensile, più 4,1% rispetto allo scorso anno (era più 3,7% a settembre).
“Continuiamo a ribadire quanto sia grave e allarmante la crescita del tasso di inflazione, giunto addirittura al +3,4%, record storico mai raggiunto dal 2008”, affermano Federconsumatori e Adusbef, che denunciano “l’esistenza di forti volontà speculative” e chiedono al nuovo Governo di contrastare questo andamento. “La situazione, infatti, è drammatica. I consumi crollano in quasi tutti i settori, persino in quello alimentare (-4% secondo recenti studi), allo stesso tempo, però, i prezzi relativi al cosiddetto ‘carrello della spesa’ aumentano addirittura del +4,1% e, ancora peggio, aumenteranno ulteriormente alla luce dei rincari per il gasolio”. Secondo i calcoli dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la convergenza fra ricadute dell’inflazione e della manovra economica causerà un crollo del potere di acquisto delle famiglie, dal 2012 al 2014, di oltre 8.300 euro, e di oltre 1600 euro solo per quest’anno.


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