È stabile a febbraio la fiducia dei consumatori. I dati diffusi oggi dall’Istat dicono che l’indice di fiducia rimane stabile, da 115,5 a 115,6, mentre aumenta l’indice composito del clima di fiducia delle imprese che passa da 105,6 a 108,7. Le componenti del clima di fiducia dei consumatori mostrano un andamento differenziato ed eterogeneo: quella economica e quella futura sono in diminuzione, quella personale aumenta per il terzo mese consecutivo.

Migliorano i giudizi sulla situazione economica del paese mentre sono il calo le aspettative e risultano in lieve peggioramento le opinioni dei consumatori sull’andamento della disoccupazione. La flessione nella componente economica, spiega l’Istat, riflette un peggioramento delle aspettative sia sulla situazione economica del paese sia sulla disoccupazione; per quanto riguarda la situazione personale, l’evoluzione positiva dell’indice è caratterizzata dal miglioramento sia dei giudizi sia delle aspettative sulla situazione economica familiare, mentre le opinioni sul bilancio familiare sono in peggioramento dopo essere migliorate per due mesi consecutivi.

Secondo l’Unione nazionale consumatori il dato sulla fiducia è positivo, vista l’incertezza politica. Commenta il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: “Anche se la fiducia è stabile, se si analizzano le componenti, si tratta di un dato positivo. A fronte dell’incertezza legata alle prossime elezioni politiche, attestata dal netto peggioramento delle attese sulla situazione economica dell’Italia, che balzano da -4,5 a -8,7, sono in miglioramento sia i giudizi sia le aspettative sulla situazione economica familiare, ossia i valori che hanno maggiore influenza sui consumi futuri. Anche l’opportunità attuale di acquistare beni durevoli registra un passo avanti. Insomma, in media tutto resta uguale, ma il punto – conclude Dona – è che la condizione delle famiglie compensa le incertezze legate alla possibile mancanza di una maggioranza stabile“.

Per Federconsumatori la tendenza rilevata dall’Istat non desta sorpresa in un sistema economico, quello italiano, ancora incerto e sul quale pesa un clima di diffusa preoccupazione. “I lievi e altalenanti cenni di ripresa registrati negli ultimi mesi sono ancora troppo instabili per segnare la svolta di cui necessita il Paese – dice Emilio Viafora, presidente Federconsumatori – Le famiglie continuano a non percepire veri miglioramenti fino a quando non ci si deciderà ad affrontare la principale priorità del Paese: il lavoro”.


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