Marcia in dietro del Consiglio d’Europa sulle interruzioni volontarie di gravidanza (IGV) in Italia. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione positiva nei confronti dell’Italia, dopo che appena ad aprile scorso si era pronunciato evidenziando “notevoli difficoltà” nell’accesso al diritto di interrompere la gravidanza a causa della presenza di troppi medici obiettori di coscienza. La questione era giunta al vaglio del Consiglio d’Europa a seguito di un reclamo collettivo presentato da parte della CGIL il 27 gennaio 2013, che riguardava appunto l’applicazione della legge n. 194/78 in relazione al diritto all’obiezione di coscienza degli operatori sanitari, e all’accesso al servizio IVG da parte delle donne italiane. La CGIL denunciava difficoltà nell’accesso al servizio IVG da parte delle donne, e lo collegava ad un numero eccessivo di obiettori di coscienza fra il personale medico.
Il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa aveva sottolineato che “Le strutture sanitarie continuano a non adottare le misure necessarie al fine di compensare le carenze nella fornitura di servizi causate dal personale sanitario che decide di invocare il suo diritto all’obiezione di coscienza”. Lo scorso 24 maggio, tale pronunciamento negativo è stato esaminato dal GR-SOC (Gruppo Affari sociali). In quell’occasione la delegazione italiana, comprendente un rappresentante del Ministero della Salute, ha fornito i dati più aggiornati in materia, presentati nell’ultima relazione al parlamento sull’applicazione della L.194 e illustrati in parlamento nel corso dell’informativa del Ministro Beatrice Lorenzin del 4 maggio 2016.
Tali dati, sia a livello nazionale che disaggregati per ciascuna ASL, mostrano che il numero di non obiettori risulta congruo, anche a livello sub-regionale, rispetto alle IVG effettuate, e tale numero è rimasto costante nel tempo, fin dalla entrata in vigore della legge 194, mentre le IVG si sono più che dimezzate. Nel frattempo, gli aborti nel nostro Paese sono costantemente diminuiti, secondo tutti gli indicatori. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa si è quindi pronunciato in maniera definitiva sulla questione recependo le informazioni date Ministero della Salute e “accoglie gli sviluppi positivi”.
 


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