Troppo smog in troppe regioni d’Italia, troppi sforamenti nel livello di polveri sottili in un paese che conta 66 mila morti premature legate all’inquinamento atmosferico. Dall’Europa arriva un “ultimo avvertimento” all’Italia perché si metta in regola con le norme europee e garantisca una buona qualità dell’aria riducendo le emissioni di PM10. L’Italia ha ora due mesi di tempo per attivarsi, altrimenti rischia di essere portata davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Da Bruxelles è infatti partito un parere motivato che chiede all’Italia di adottare misure concrete per tutelare la salute pubblica contro l’emissioni di polveri sottili, legate al consumo di energia elettrica e riscaldamento, ai trasporti, all’industria e all’agricoltura.

Le norme europee impongono agli Stati di limitare l’esposizione dei cittadini a questo tipo di particolato e stabiliscono valori limite per l’esposizione riguardanti sia la concentrazione annua (40 μg/m3), che quella giornaliera (50 μg/m3), da non superare più di 35 volte per anno. “La Commissione europea – si legge in una nota di Bruxelles – esorta l’Italia ad adottare azioni appropriate contro l’emissione di PM10 al fine di garantire una buona qualità dell’aria e salvaguardare la salute pubblica, dal momento che tale paese non è ancora riuscito a risolvere il problema dei livelli persistentemente elevati di polveri sottili (PM10), che rappresentano un grave rischio per la salute pubblica”.

La Commissione europea ricorda inoltre che l’Italia ha un triste primato, quello delle vittime legate allo smog: ogni anno l’inquinamento da polveri sottili, dice Bruxelles citando l’Agenzia europea dell’ambiente, provoca nel paese più di 66 mila morti premature, rendendo così l’Italia lo Stato Ue più colpito in termini di mortalità connessa al particolato.

Quello della Commissione europea è dunque “un ultimo avvertimento” che riguarda lo sforamento dei valori limite: si tratta in tutto di 30 zone di qualità dell’aria in tutto il territorio italiano in cui dal 1° gennaio 2005, data dell’entrata in vigore dei valori limite giornalieri di polveri sottili in sospensione (PM10), si sono registrati dei superamenti. Per quanto riguarda il valore limite giornaliero, le 30 zone interessate si trovano in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia. L’avvertimento dell’Europa si riferisce inoltre ai superamenti del valore limite annuale in 9 zone: Venezia-Treviso, Vicenza, Milano, Brescia, due zone della Pianura padana lombarda, Torino e Valle del Sacco (Lazio). La Commissione europea contesta all’Italia che le misure legislative e amministrative adottate finora non sono bastate a risolvere il problema e a porre rimedio all’inquinamento. La decisione di oggi fa seguito a un’ulteriore lettera di costituzione in mora inviata all’Italia nel giugno 2016. Se l’Italia non si attiverà entro due mesi, la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)