Poco più di nove casi per mille assistiti, una situazione complessivamente sotto controllo, un virus di “media intensità”, quasi due milioni e mezzo di italiani costretti a letto in tutto il periodo, e inizia ora la diminuzione dei casi: ecco lo stato dell’arte dell’influenza fotografata dai medici della SIMG, la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. L’influenza ha ormai raggiunto e superato il picco e nella prima settimana del nuovo anno ha colpito oltre 550 mila persone, ma con un andamento in calo.

“L’influenza ha raggiunto il picco e sta iniziando il suo declino in tutte le fasce d’età. Il numero di nuovi casi stimati nella prima settimana del 2017 è stato pari a 552.300, negli ultimi 7 giorni del 2016 ne erano stati registrati 603.400”, ha detto il dott. Claudio Cricelli, Presidente della SIMG. Quest’anno il virus è arrivato in anticipo, finora ha colpito in totale 2 milioni e 486mila cittadini e costringerà a letto nelle prossime settimane poco più di un milione e mezzo di persone. “È una stima – sottolinea Cricelli – che potrà essere modificata in relazione a eventuali recrudescenze dell’epidemia. Possiamo stilare un primo bilancio di metà stagione. La situazione è sotto controllo, quest’anno il virus è di media intensità: stiamo valutando le complicanze causate dalla malattia e le sindromi virali non influenzali sono, come sempre, più numerose di quelle determinate dall’influenza. Le cosiddette sindromi respiratorie acute, cioè le patologie delle prime vie aeree, includono il raffreddore comune e forme simili e possono quindi colpire anche le persone vaccinate contro l’influenza”.

Nella settimana dal 2 all’8 gennaio il livello di incidenza del virus in Italia è stato pari a 9,11 casi per mille assistiti. La fascia di età maggiormente colpita è stata quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si è osservata un’incidenza pari a circa 17,47 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni (pari a 9,27). Nella prima settimana del 2017 tutte le Regioni italiane hanno affrontato il periodo epidemico. In Piemonte, Val d’Aosta, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Basilicata si è osservata un’incidenza pari o superiore a 10 casi per mille assistiti.


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