
Inflazione riparte a maggio, UNC denuncia speculazione sui prezzi della frutta fresca
L’inflazione è ripartita: secondo i dati provvisori dell’Istat a maggio si registra un aumento dello 0,3% su base mensile ed una diminuzione su base annua pari a -0,3% (era -0,5% ad aprile). “I prezzi ripartono per l’azione della Bce e per il congiunturale aumento dei tabacchi e degli alimentari non lavorati, non certo per un corrispondente aumento della domanda” commenta Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, che denuncia una speculazione in atto sui prezzi della frutta fresca (+6,2%).
“In particolare, sulla frutta fresca i prezzi sono diventati intollerabili. Ciliegie, albicocche e meloni sono diventati come pepite d’oro. Si tratta di speculazioni belle e buone. Invitiamo, pertanto, i consumatori ad attendere e rinviare gli acquisti, in attesa che i prezzi scendano a livelli ragionevoli” dichiara Dona.
Secondo i calcoli dell’Unione Nazionale Consumatori, la discesa dello 0,3% dei prezzi su base annua consente di risparmiare, in termini di minor del costo della vita, per una tradizionale famiglia, una coppia con 2 figli, 325 euro su base annua. In particolare, il maggior risparmio per la voce “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, dove la riduzione dei prezzi del 2,3% consente di ridurre di 275 euro l’esborso annuo. Seguono i trasporti: –142 euro. Una coppia con 1 figlio spenderà, invece, per il calo tendenziale dello 0,3%, 313 euro in meno nei dodici mesi, un pensionato con più di 65 anni sborserà 211 euro in meno, -202 euro un single con meno di 35 anni, -261 euro una coppia senza figli con meno di 35 anni (cfr tabella).
