
I consumatori dopo la pandemia e l'attenzione alla sostenibilità dei prodotti
I consumatori dopo la pandemia: il 39% disposto a pagare di più per prodotti sostenibili
I consumatori dopo la pandemia stanno rivalutando il modo di fare acquisti. Due su cinque sono disposti a pagare fino al 10% in più per prodotti sostenibili. Un’indagine sui cambiamenti nei consumi e l’attenzione alla sostenibilità dei prodotti
I consumatori dopo la pandemia sono attenti più di prima alla sostenibilità dei prodotti. Sette su dieci hanno rivalutato il proprio modo di fare acquisti e il 39% dei consumatori è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. Nel dettaglio, fino al 10% in più per prodotti che rispettano l’ambiente.
Certamente il fattore prezzo è forte (il 41% infatti è in disaccordo col fatto di dover pagare di più per prodotti sostenibili) ma non impedisce ai consumatori dopo la pandemia di cercare la sostenibilità negli acquisti. Soprattutto quando si parla di sostenibilità ambientale.
I consumatori e la sostenibilità
I prodotti sostenibili spesso esibiscono un prezzo più alto per il maggior costo delle materie prime e dei processi di lavorazione oppure perché si allungano i tempi della filiera produttiva. Certamente un ruolo importante nel contrastare l’inquinamento è quello delle aziende. I consumatori però possono essere una leva per incentivare la scelta di prodotti sostenibili. E la pandemia ha in parte rivalutato la loro sensibilità.
Come evidenzia un’indagine di Capterra, comparatore di software, i consumatori italiani «sono informati e consapevoli dell’importanza delle sostenibilità e sempre più esigenti nei confronti delle aziende affinché sostengano e mettano in atto misure a salvaguardia del pianeta».
«La pandemia – prosegue la ricerca – ha contribuito in questo senso, spingendo i consumatori a riflettere sul problema e rendendoli più attenti e consapevoli delle proprie abitudini d’acquisto. I clienti di oggi sono generalmente più sensibili e raccolgono informazioni sulla sostenibilità prima di procedere all’acquisto di un prodotto o servizio. Sono inoltre più inclini a scegliere aziende attente alla sostenibilità e disposti a pagare leggermente di più rispetto al prezzo di mercato».

Consumatori dopo la pandemia, sette su dieci rivedono il modo di comprare
La ricerca si basa su interviste a 694 consumatori residenti in Italia di età compresa fra i 18 e i 65 anni. La sostenibilità è concetto noto o molto noto al 97% di loro. I consumatori vogliono aziende più responsabili e prodotti più sostenibili. Il 70% infatti si lascia influenzare nelle proprie scelte di acquisto dalle azioni di sostenibilità delle aziende.
I consumatori dopo la pandemia sono ancora più attenti a questo aspetto, «coscienti del fatto che per ridurre l’impatto di fenomeni globali di questo tipo bisogna rivolgere uno sguardo attento alle abitudini di ciascuno e cambiarle laddove possibili per essere più rispettosi nei confronti del pianeta. Addirittura il 90% degli intervistati dichiara di essere attento a verificare se un prodotto è sostenibile o meno prima di acquistarlo».
Prima di comprare, i consumatori verificano l’origine (57%), gli ingredienti (52%), il materiale (48%) e il packaging (46%) del prodotto.
Il 71% dei consumatori intervistati ha rivalutato il suo modo di fare acquisti in seguito alla pandemia.
In particolare, il 22% sta rivalutando “radicalmente” il modo di comprare: vuole essere più consapevole e acquistare prodotti più sostenibili. Il 49% sta rivalutando “abbastanza” il modo di fare acquisti. Il 16% risponde che acquistava già prodotti sostenibili prima della pandemia mentre il 13% non ha modificato il modo di acquistare.
Prodotti sostenibili e fattore prezzo
Come si diceva, nella scelta incide il prezzo. Il costo dei prodotti sostenibili è generalmente più alto e il 41% degli italiani è abbastanza o molto in disaccordo con il fatto di dovere pagare di più per questo tipo di prodotti.
Allo stesso tempo, il 39% degli intervistati è disposto a pagare fino al 10% in più rispetto al prezzo originale per prodotti sostenibili. Due consumatori su cinque sono disposti a pagare fino al 10% in più soprattutto in alcuni settori: trasporto e consegna, cibo e bevande, prodotti per la casa, abbigliamento, cosmesi e benessere.
Il prezzo inoltre deve essere trasparente. Un prezzo maggiorato dovrebbe corrispondere a un beneficio per l’ambiente e la collettività. Le azioni sostenibili cui i consumatori tengono di più sono la riduzione del consumo di plastica (67%), la riduzione delle emissioni (63%) e l’acquisto di prodotti a km zero (57%).
Il fattore sostenibilità è inoltre importante per alcune categorie di prodotti più di altri. Nei primi tre posti i consumatori dopo la pandemia indicano cibo e bevande, autoveicoli, abbigliamento e moda.
Sostenibilità ambientale e sociale
Un ultimo dato indica che c’è più attenzione alla sostenibilità ambientale che a quella sociale.
Nella prima rientrano azioni quali riduzione degli sprechi, lotta all’inquinamento, energia pulita e materiali sostenibili, mentre la seconda comprende il rispetto dei diritti del lavoro, condizioni eque e dignitose di lavoro, equità sociale e salute.
«Solo il 20% dei consumatori – informa una nota – ritiene che la sostenibilità sociale sia più importante di quella ambientale, forse anche dovuto alla maggiore esposizione a informazioni e dati come il grado di emissioni attribuite alla produzione di un determinato prodotto piuttosto che le condizioni di lavoro dei dipendenti o il livello d’inclusione di un’azienda».
