Contro i crimini informazioni le banche si stanno muovendo su due fronti: formazione del personale e campagna di sensibilizzazione dei clienti. Con l’affermarsi del digitale e dei servizi bancari online è infatti fondamentale agire sia sul personale che opera in banca sia sui clienti, destinatari di campagne di informazione via internet banking, app e in filiale. A ricordarlo è l’Abi, che sottolinea come nel 2017 le banche italiane abbiano investito oltre 300 milioni di euro per garantire alla clientela “operazioni” digitali più sicure. I clienti retail vittime di frode sono stati solo lo 0,0018% del totale di quelli che operano su home banking, pari ad uno su 55 mila.

Questi i dati diffusi dall’Associazione bancaria italiana sulla base dello studio Abi Lab sulla sicurezza online. Sul versante del personale, nel 2017 le azioni messe in campo si sono concentrate maggiormente sulla formazione del personale specialistico addetto alla sicurezza (per il 75% delle banche intervistate), e del personale di filiale (per il 67,9%) per la relazione diretta con la clientela e la relativa assistenza offerta in caso di anomalie.

La sensibilizzazione della clientela sui rischi del cybercrime si è svolta soprattutto con campagne attraverso il portale di Internet Banking (per il 96% delle banche rispondenti), attraverso le informative presso le filiali (per il 74,1%), le informative contrattualistiche (per il 59,3%), le informative sulle App dei dispositivi mobili (per il 37%) e quelle via e-mail (per il 33%). La sicurezza informatica richiede però la collaborazione dei clienti anche nel modo in cui operano online, a partire da alcuni comportamenti semplici che i consumatori sono chiamati a seguire per evitare di collegarsi a un sito clone di quello originale o consegnare a ignoti dati che le banche non chiedono mai via email.

Quali le regole? Ignorare qualunque richiesta di dati relativi a carte di pagamento e conto on line, che la banca non chiederà mai alla propria clientela; connettersi al sito della banca scrivendo direttamente l’indirizzo nella barra di navigazione, ignorando eventuali link ricevuti via mail ed sms; verificare sempre l’autenticità della connessione con la banca; controllare regolarmente i movimenti del proprio conto per assicurarsi che le transazioni riportate siano quelle effettuate; diffidare di qualsiasi messaggio, anche se apparentemente autentico, ricevuto tramite e-mail, sms, social network, che inviti a scaricare documenti o programmi; installare e mantenere sempre aggiornato il sistema operativo e l’antivirus; fare attenzione a eventuali peggioramenti delle prestazioni generali (rallentamenti, apertura di finestre non richieste, ecc.) del proprio servizio di home banking o del proprio PC, che possono indicare infezioni sospette.


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