Greenpeace al Governo: ci dica se il clima è una priorità
La difesa del clima è una priorità per questo Governo? Cosa pensano Lega e Cinque Stelle dei cambiamenti climatici? Nei giorni in cui l’Italia frana e conta i morti del maltempo, del dissesto idrogeologico e dell’abusivismo, quando dal ministro dell’Interno arriva un attacco a quello che ha definito “ambientalismo da salotto”, da Greenpeace arriva una richiesta di chiarezza al Governo. L’organizzazione chiede che “venga espressa la posizione ufficiale dell’esecutivo in materia di cambiamenti climatici, e definito il livello di impegno del nostro Paese su questo fronte. Una chiarezza tanto più urgente visto che, tra meno di un mese, si aprirà in Polonia, a Katowice, la COP24, un’importante riunione della Conferenza ONU sul Clima”.
“Chi c’è al governo del Paese oggi? Abbiamo bisogno di saperlo, urgentemente – chiede Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia – Si tratta di una classe di governo che guarda al cambiamento climatico come un’assoluta priorità, su cui impegnare le energie del Paese, o di una compagine di scettici, o peggio di negazionisti, che persino dinanzi a tragedie come quelle di questi giorni non sa trovare una parola chiara per individuare le cause e definire impegni coerenti verso le soluzioni?”.
L’associazione ricorda la posizione espressa negli anni dalla Lega. “La Lega di Matteo Salvini – dice Greenpeace – ha più volte negli anni espresso posizioni negazioniste in materia di cambiamenti climatici: votando una mozione in Parlamento, secondo cui il rapporto tra aumento delle temperature medie del Pianeta e concentrazione di gas serra non sarebbe ”affatto chiarito”; votando contro la ratifica dell’Accordo di Parigi all’Europarlamento (nel 2016); elogiando (per bocca dello stesso Salvini) il Trump che ritira gli Stati Uniti dallo stesso accordo sul clima; organizzando persino convegni per smentire ciò su cui oltre il 97 per cento della comunità scientifica internazionale concorda da anni”. Senza contare che molti temi quali il Tap, le trivelle, il Ceta, sui quali pure in passato si era espresso il M5S, sono fra loro collegati e andrebbero affrontati “nel quadro di una strategia di difesa del clima”.
“Questo non è un dibattito teorico o da salotto: parliamo di una minaccia che grava sulla vita delle persone, come sull’ambiente – continua Onufrio – Salvini dica chiaramente e pubblicamente cosa pensa dei cambiamenti climatici e cosa pensa di fare sia per le misure di adattamento che per ridurre le emissioni, e lo faccia presto. Altrettanto faccia il Movimento 5 Stelle, che per anni a questo tema ha dedicato grande attenzione: le posizioni espresse in passato e le improvvide parole di queste ore del ministro dell’Interno non sono neppure causa di imbarazzo?”.