Google, al via istruttoria del Garante Privacy
Occhi puntati su Google: il Garante privacy italiano ha aperto un’istruttoria per verificare se Google rispetta le norme sulla protezione dei dati personali. Al centro la conformità dei trattamenti effettuati dal motore di ricerca ai principi di pertinenza, necessità e non eccedenza dei dati trattati e agli obblighi sull’informativa agli utenti e acquisizione del consenso. Soro: “Google non può raccogliere e trattare i dati personali dei cittadini senza tenere che nell’UE vigono norme precise a tutela dei diritti fondamentali”.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un’azione congiunta intrapresa dalla task force costituita ad hoc e composta dalle Autorità per la protezione dei dati di Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna. Da marzo ad ottobre del 2012 il Gruppo che riunisce le Autorità della privacy dei 27 Paesi Ue ha analizzato la privacy policy di Google per stabilire se fosse in linea con i requisiti fissati nella Direttiva europea sulla protezione dei dati (Direttiva 95/46/CE).
Il punto più critico riguarda le nuove regole privacy adottate da Google che consentono, tra l’altro, alla società californiana di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano i servizi offerti (da Gmail a YouTube a Google Maps solo per citarne alcuni).
Alla luce dei risultati di questa analisi, i Garanti europei hanno chiesto a Google Inc. di adottare, entro 4 mesi, una serie di modifiche ritenute necessarie per assicurare la conformità dei trattamenti alle disposizioni vigenti. Ma, dopo i 4 mesi, alcuni rappresentanti di Google Inc. hanno chiesto un incontro con la task force che si è tenuto il 19 marzo scorso. Il risultato è che ad oggi, nonostante la società avesse manifestato la propria disponibilità, non è stata ancora adottata alcuna concreta iniziativa nel senso auspicato. Adesso ciascuna delle sei Autorità coinvolte condurrà ulteriori accertamenti con il formale avvio di procedimenti distinti anche se simultanei ed in stretto coordinamento tra loro.
“Google non può raccogliere e trattare i dati personali dei cittadini europei senza tenere conto del fatto che nell’Unione europea vigono norme precise a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Ue. L’azione congiunta dei Garanti europei mira a riaffermare questo principio e a far sì che questi diritti vengano garantiti” – ha commentato il Presidente Antonello Soro. “Il Garante italiano è da tempo impegnato sul fronte internazionale proprio per operare affinché la privacy dei cittadini europei venga rispettata, non solo dalle imprese dell’Ue, ma anche da parte dei big della Rete e da tutte le società che operano nel settore delle comunicazioni elettroniche, ovunque esse siano stabilite. Vogliamo impedire che esistano zone franche in materia di diritti fondamentali” – ha concluso Soro.