Le Banche in Italia proseguono i grandi sforzi per superare le conseguenze della crisi e per sostenere la ripresa: le sofferenze nette sono ridotte a 40 miliardi rispetto ai 90 del picco del 2015; i crediti deteriorati netti sono circa 100 miliardi rispetto ai 200 del 2015; i prestiti a famiglie e imprese crescono con i tassi d’interesse più bassi della storia d’Italia e fra i più bassi d’Europa. Ma tutto questo non basta. Lo afferma il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, nella sua relazione presentata in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio.

A proposito della folle corse verso l’alto del differenziale Btp- Bund (Spread) Patuelli afferma: “Le Banche in Italia continuano a detenere e sottoscrivere Titoli di Stato della Repubblica nonostante lo spread che riduce il valore dei Titoli di Stato e conseguentemente il patrimonio delle Banche. Lo spread appesantisce tutta la catena produttiva e ostacola la ripresa, quando la liquidità è sempre più preziosa”.

Non si può essere indifferenti agli andamenti dello spread e dei mercati e alle conseguenze su conti pubblici, imprese e famiglie”.

L’Italia è il Paese d’Europa che ha visto più cambiamenti nel settore bancario che si è anche dimostrato il più aperto agli investitori internazionali.

“Le condizioni competitive delle Banche sono fattori determinanti per la competitività delle imprese e complessivamente dell’Italia. Pertanto occorre lungimiranza, consapevolezza dei fattori produttivi, responsabilità, equilibrio e realismo”.

“Le Banche operano in un’Italia non chiusa e autarchica, ma nella società e nei mercati aperti, in una Unione europea sempre incompleta, carente di regole comuni e senza “cantieri” preparatori per l’armonizzazione del diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia, essenziali per garantire l’uguaglianza dei punti di partenza della competitività in mercati che debbono essere ugualmente regolati, senza eccessi di norme che comprimano l’autonomia delle imprese bancarie e delle aziende in genere”.

In relazione alle crisi bancarie degli scorsi anni, Patuelli auspica “un maggior rispetto e fiducia verso le Banche”. “Le undici crisi bancarie”, afferma il Presidente di Abi, “sono alle spalle e non vanno confuse con le banche sane che hanno dovuto concorrere a salvarle. Determinante è lo svolgimento e la conclusione dei processi a chi ha avuto responsabilità delle crisi”.

Infine, la relazione sottolinea il forte impegno delle banche in Italia nell’ambito dell’innovazione con investimenti e collaborazioni per sempre più avanzati standard tecnologici.

Di fronte alla continua rivoluzione tecnologica occorre piena certezza del diritto italiana ed europea e piena uguaglianza delle responsabilità, dei doveri e dei diritti, senza anarchia e senza privilegi per alcuno, combattendo ogni forma, anche innovativa, di illecito”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)