Le lingue aprono porte, consentono una visione diversa del mondo e possono aiutare a trovare un lavoro. Il 26 settembre di ogni anno, l’Europa dedica alle lingue, alla loro ricchezza e al loro legame con la cultura, un’intera giornata di iniziative. In occasione di questa edizione della Giornata europea delle lingue, la Commissione europea (co)organizza centinaia di eventi presso istituti di cultura, biblioteche, ambasciate, municipi, scuole e università, in tutta Europa e oltre.

A Roma, ad esempio, ad Explora-il Museo dei bambini le famiglie potranno avvicinarsi ad alcune lingue dell’est europeo partecipando a laboratori manuali e creativi in croato, polacco, georgiano, lituano e slovacco. A Spazio Europa gli appassionati di lingue di tutte le età potranno assistere a un incontro con tre poliglotti e uno studioso del cervello dei bilingui per scoprire i segreti dell’apprendimento delle lingue. A Ferrara, nel quadro del festival di Internazionale, i visitatori potranno partecipare a uno speak dating per imparare qualche parola di rumeno, greco, russo, lituano e portoghese.

La Giornata europea delle lingue è stata istituita nel 2001 dal Consiglio d’Europa nel quadro dell’Anno europeo delle lingue. Da allora si celebra ogni anno con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulla diversità culturale e linguistica dell’Europa e di incoraggiare l’apprendimento delle lingue lungo tutto l’arco della vita.

Nell’Unione europea, alle 24 lingue ufficiali si aggiungono circa 60 lingue regionali e minoritarie e oltre 175 lingue parlate dai migranti. Nel mondo si contano tra le 6.000 e le 7.000 lingue, parlate soprattutto in Asia e Africa, e almeno la metà della popolazione mondiale è bilingue o plurilingue.

Secondo le ultime rilevazioni Eurostat, nel 2015 quasi 19 milioni di alunni della scuola primaria dell’Unione europea (ovvero l’84%) hanno studiato almeno una lingua straniera; di questi, 1 milione (il 5% circa) ha studiato due o più lingue straniere.

L’inglese è di gran lunga la lingua più diffusa, studiata da 17,5 milioni di alunni (l’83,5% degli alunni della scuola primaria). Il francese (0,8 milioni – 4,8%) si classifica al secondo posto, seguito da tedesco (quasi 0,7 milioni – 3,9%), spagnolo (0,1 milioni – 0,6%), russo (54 mila – 0,3%) e italiano (33 mila – 0,2%).

Sempre l’inglese è la lingua straniera generalmente studiata nella scuola primaria in tutti gli Stati membri dell’UE, ad eccezione del Belgio e del Lussemburgo, due paesi multilingui. La seconda lingua straniera più diffusa presenta un quadro più variegato. Nel 2015 il tedesco, la lingua straniera più studiata in Lussemburgo, è stata la seconda lingua straniera più studiata dagli alunni delle scuole primarie di altri otto Stati membri, con le percentuali più elevate in Croazia (20,9%) e Ungheria (20,2%). Il francese però è stata la seconda lingua più studiata a livello di UE e in sette Stati membri, con le percentuali di gran lunga maggiori in Lussemburgo (83,5%), Grecia (15,8%) e Romania (15,2%).


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