Giornata del Risparmio: serve stabilità monetaria e finanziaria
Meno pessimismo nell’aria, almeno dal punto di vista finanziario, ma più incertezza sul futuro, specie per quanto riguarda le pensioni. La crisi sembra allontanarsi dall’orizzonte ma si spende ancora poco e, per quello che è possibile, si tende a risparmiare per provare a realizzare un progetto. Dall’annuale indagine Acri-Ipsos su “Italiani e risparmio”, emerge che, in linea generale, crescono le famiglie che si dicono soddisfatte della propria situazione economica e che escono dalla crisi. Emerge dunque “un trend positivo, dopo l’interruzione dello scorso anno”. Le famiglie colpite direttamente dalla crisi sono meno di una su cinque (19% contro il 28% del 2016) e i soddisfatti superano gli insoddisfatti (sono il 56% contro il 44% di insoddisfatti), con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2016.
Ma il risparmio “è qualcosa da maneggiare con cura”, come ha sottolineato il presidente di Acri, Giuseppe Guzzetti, presentando ieri i dati dell’indagine. “Tra i molti errori che dobbiamo evitare uno dei più gravi è quello di considerare quello delle famiglie come una pianta che cresce spontaneamente, che non ha bisogno di attenzioni e di cui dobbiamo solo organizzare la raccolta. Il risparmio invece ha bisogno di cure e tutele perché coinvolge in profondità l’esistenza di tutti”.
A questa considerazione ha fatto eco questa mattina l’intervento del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha preso parte ai lavori della 93° Giornata Mondiale de Risparmio. “La tutela del risparmio”, ha detto Visco, “richiede stabilità monetaria e stabilità finanziaria; le decisioni e gli interventi di banca centrale e di vigilanza le perseguono con determinazione; sui comportamenti delle singole banche la supervisione è ferma e intensa. Del nostro operato non esitiamo a dare conto alle Istituzioni e al Paese”.
“La supervisione sulle banche”, continua Visco, “riduce significativamente le probabilità che si verifichino crisi bancarie ma non può annullarla. Gli accertamenti di vigilanza richiedono analisi accurate e complesse” e “non possono far ricorso ai poteri che la legge riserva all’autorità giudiziaria e alle forze di polizia”.
Restando sul tema delle banche, il Presidente di Abi, Antonio Patuelli, ha quindi auspicato una rapida conclusione delle indagini di Magistratura e Commissione d’inchiesta sulle crisi bancarie “che attribuiscono le responsabilità a chi le ha avute e voltino pagina”. Secondo Patuelli, “la confusione non favorisce la ripresa e la fiducia”.
“Tutto il mondo produttivo italiano chiede alle istituzioni europee di stabilizzare le regole per le banche che influiscono sugli altri settori d’impresa, senza imprevisti, promuovendo regole identiche”, afferma Patuelli. Servono “Testi Unici europei innanzitutto di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, per superare i limiti di un’Unione bancaria, troppo incompleta”.
