Giornata Alimentazione e obiettivo #famezero. Dall’Asvis un bilancio sull’impegno italiano
Per raggiungere l’obiettivo #FameZero la Fao ha proposto una vera e propria ricetta per cambiare le cose e per aiutare a seguire un’alimentazione sana e lo stile di vita. I governi hanno un ruolo importante, ma quale è stato il contributo dell’Italia?
Si celebra oggi, 16 ottobre, la Giornata Mondiale Alimentazione istituita dalla Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) nel 1979. Oggi oltre 672 milioni di adulti e 124 milioni di giovani tra i 5 e i 19 anni sono obesi, e oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni sono in sovrappeso, mentre oltre 820 milioni di persone soffrono la fame. E’ sulla base di questa dicotomia che la Fao lancia i suoi dati puntando il dito contro diete scorrette e sedentarietà.
Ognuno può fare la sua parte. All’hashtag #FameZero l’organizzazione ha collegato una vera e propria chiamata all’azione per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Tutti sono coinvolti: gli agricoltori, i consumatori, le imprese e i governi. In particolare, alle istituzioni la Fao ha dedicato un paper con 9 indicazioni precise, specificando che i Paesi trarrebbero da una politica per una alimentazione sana per tutti anche dei vantaggi in termini economici, vista la notevole quantità di denaro speso per problemi di salute legati alla malnutrizione.
Tra le principali azioni a cui i Governi sono chiamati c’è l’aggiornamento delle linee guida in materia di alimentazione a livello nazionale, il rispetto delle norme del Codex alimentarius. I governi dovrebbero riorientare le priorità agricole per concentrarsi meno sulle varietà ad alto rendimento e più sulla qualità nutrizionale e la diversità, supportare i piccoli agricoltori e investire in ricerca e innovazione.
E l’Italia cosa ha fatto?
Abbiamo cercato la risposta tra le pagine dell’ultimo Rapporto 2019 dell’ASviS (l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), dal quale è emerso “un significativo miglioramento per quanto riguarda il Goal 2 in Italia”, ovvero l’obiettivo che punta a porre fine alla fame, a raggiungere la sicurezza alimentare, a migliorare la nutrizione e a promuovere un’agricoltura sostenibile.
Il merito del miglioramento va all’aumento delle coltivazioni biologiche e a una diminuzione dell’utilizzo di pesticidi e diserbanti in agricoltura. In particolare, l’indicatore composito elaborato dall’ASviS (indicatore sintesi di indicatori elementari per tracciare l’andamento del Goal 2 – vedi grafico) migliora significativamente tra il 2010 e il 2017. Fino al 2016, il forte aumento è stato dovuto all’incremento della produzione per unità di lavoro delle aziende agricole e della quota di superficie agricola utilizzata (Sau) per coltivazioni biologiche, mentre nell’ultimo biennio si rileva una flessione causata principalmente dall’aumento dell’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura (+7,1% tra il 2016 e il 2017). Si evidenzia infine l’andamento positivo dell’indicatore elementare relativo all’utilizzo dei prodotti fitosanitari (pesticidi, diserbanti e simili), che dal 2010 al 2017 diminuisce del 20%.
La legge di Bilancio 2019 e il Goal 2 secondo l’ASviS
L’ASviS segnala come legge di Bilancio 2019 abbia aumentato lo stanziamento del Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti e abbia previsto un aumento della dotazione di personale per il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e delle repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf). Per quanto riguarda le performance di sostenibilità del settore agro-alimentare e gli incentivi alla formazione e agli investimenti, la legge ha confermato gli strumenti già previsti in precedenza, ma l’aspetto che merita di essere evidenziato è che questi sono rivolti principalmente alla trasformazione tecnologica e digitale, risultando pressoché assenti i riferimenti all’economia circolare.
Conte candida Roma per il Summit 2021
E guardando al futuro, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, presente oggi all’evento presso la sede Fao di Roma, ha lanciato la candidatura dell’Italia al Summit 2021: “L’Italia sarebbe onorata di poter ospitare il Summit. C’è un vecchio detto che risale addirittura all’epoca degli antichi romani: “tutte le strade portano a Roma”. Il nostro paese accetterebbe ben volentieri con grande entusiasmo di essere la sede in cui convergerebbero gli sforzi di questo importante Summit”.