Gioco d’azzardo, la Rai verso il divieto agli spot
La Commissione di Vigilanza sulla Rai ha chiesto di vietare sulla televisione pubblica ogni pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo. Durante il giorno, dunque, non ci potranno essere più spot su slot machine, casinò online o gratta e vinci. Questa una delle condizioni richieste dalla Commissione nel dare parere favorevole al nuovo contratto di servizio previsto per il periodo 2013-2015. I lavori sui decreti in materia di gioco, però, partiranno probabilmente al termine delle elezioni europee.
A darne notizia è stata l’agenzia specializzata Agimeg (Agenzia giornalistica sul mercato del gioco). “Nell’ambito del contrasto alla ludopatia, la Rai vieta a tutte le sue emittenti la pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo”: questa, spiega l’Agenzia, è una delle condizioni richieste dalla Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi che ha formulato il parere sullo “Schema di contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana SpA per il triennio 2013-2015″. Fra le condizioni poste al parere favorevole c’è proprio quella di vietare gli spot sul gioco nelle emittenti Rai. Una richiesta avanzata da più parti, sia dalla Lega Nord che dal Partito socialista. “Nuove norme e divieti in materia di pubblicità sui giochi, tra l’altro, dovrebbero essere introdotte con i decreti delegati della delega fiscale, anche grazie all’approvazione dell’emendamento Nencini, che espressamente chiese questo divieto – spiega Agimeg – I lavori sui decreti in materia di gioco, però, partiranno probabilmente solo al termine delle elezioni”.
Ha spiegato a Vita il senatore Centinaio: “l’emendamento che ho presentato e che è stato approvato stabilisce il divieto per le reti Rai, nell’ambito del nuovo contratto di servizio, dunque per il periodo 2013-2016, di mandare in onda spot pubblicitari su gioco d’azzardo legalizzato. Divieto che vige per la fascia oraria che va dalle 7 alle 23”.
Soddisfazione arriva anche dal viceministro alle infrastrutture e segretario del Psi Riccardo Nencini, che a marzo ha presentato un disegno di legge di contrasto all’azzardo che stabilisce, fra le altre cose, l’accesso gratuito alla spesa sanitaria per i malati certificati di gioco d’azzardo patologico, istituisce un Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d’azzardo, prevede la realizzazione di campagne di informazione nelle scuole e l’attivazione di un numero verde h24 per garantire il sostegno e l’aiuto alle famiglie dei soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico e coinvolge gli istituti di credito nella sensibilizzazione dei consumatori sulle conseguenze del sovraindebitamento. Il fenomeno dell’azzardo, si legge nel ddl, ha visto aumentare i soldi spesi dagli italiani per giocare: si è infatti passati in dieci anni dai 17,32 miliardi di euro agli attuali quasi 100 miliardi di euro.
“Il divieto di pubblicità diretta e indiretta su tutte le emittenti Rai dei giochi d’azzardo è il primo segnale che la battaglia socialista contro le disastrose conseguenze della promozione dei giochi d’azzardo sta dando i suoi frutti – ha detto Nencini – Nel mio emendamento al Dl ‘Delega fiscale’, votato a larga maggioranza al Senato, ho chiesto espressamente che si introducesse questo divieto in tutte le televisione, a tutela soprattutto dei minori. Secondo un recente studio di Simpe e Paidos, in collaborazione con il Ministero della Salute, 1.200 mila ragazzi sotto i 18 anni spende la propria paghetta per giocare d’azzardo e addirittura 400 mila bambini tra i 7 e i 9 anni ne sono contagiati. Le condizione poste dalla vigilanza Rai, di cui fa parte il senatore socialista Buemi, finalmente dimostrano una sensibilità da parte della politica verso una minaccia sociale in cui lo Stato stesso ha responsabilità dirette in quanto gestore.”
Risale solo a ieri la notizia che la Guardia di Finanza ha trovato gravi irregolarità in numerosi esercizi legati al gioco: una sale scommesse su tre è risultata irregolare e nei controlli, effettuati in tutta Italia, spesso sono stati trovati minori nelle sale giochi.
La richiesta di vietare la pubblicità all’azzardo durante la giornata è accolta con favore dall’Adoc. “E’ importantissimo che il servizio pubblico Rai vieti la pubblicità del gioco d’azzardo sui propri canali, è un segnale forte che lo Stato dà nella lotta alla ludopatia – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – ad oggi sono circa 1 milione i giocatori patologici italiani adulti, più un 10% circa, stimiamo, di minorenni dipendenti. Fenomeni che vanno assolutamente contrastati, con ogni mezzo possibile. La decisione della Commissione di Vigilanza va in questo senso, fermare la diffusione degli spot su slot machine, casinò e gratta e vinci è un imperativo. In questo senso l’Adoc ha recentemente richiesto all’AAMS di inserire le probabilità di vincita su ogni schedina delle lotterie istantanee, come deterrente allo sviluppo del gioco d’azzardo”.