Gas, vendite porta a porta di rilevatori. Altroconsumo: la truffa continua
Attorno al mondo della fornitura domestica di gas ed energia elettrica girano una serie di operatori scorretti che si inventano sempre nuovi tranelli per il consumatore. L’ennesima truffa denunciata da Altroconsumo è quella della vendita porta a porta dei rilevatori di gas. Già l’Antitrust ha condannato per pratiche commerciali scorrette 3 aziende (Sipre srl, Siv srl e Sip srl) con una multa complessiva di 95mila euro. Ma il fenomeno continua; Altroconsumo invita a fare molta attenzione a quello che si firma e ricorda che ci sono 10 giorni di tempo per il recesso.
In tanti si sono rivolti all’Associazione che consiglia di fare molta attenzione a quello propongono questi venditori, prima di firmare qualsiasi cosa (non facendosi intimorire dai pericoli di fughe di gas “enfatizzati” da loro). Dopodiché si hanno 10 giorni di tempo per recedere dall’acquisto.
Ovviamente la pratica scorretta è ben congeniata e i venditori bussano prevalentemente alla porta di persone anziane e, con condotte non troppo trasparenti e informazioni non corrette, le convincono a prendere il loro prodotto.
Secondo l’Antitrust, i comportamenti scorretti non sono isolati, ma vengono messi in atto dagli addetti in quasi tutte le vendite: rappresentano quindi una vera e propria strategia commerciale scorretta, aggravata dal fatto che la vendita è condotta a domicilio. In questi casi, infatti, sottolinea l’Autorità, “il consumatore si trova in una posizione di debolezza nei confronti di una tecnica di vendita basata sull’effetto sorpresa, tanto più forte in quanto esercitata soprattutto nei confronti di persone anziane”.
Anche l’evocazione della paura e del pericolo di fughe di gas rientrano all’interno della strategia messa in atto dalle aziende. “In più parti dei manuali di vendita – scrive l’Autorità – è possibile leggere frasi in cui si dice che la sicurezza è l’elemento da sfruttare per convincere i consumatori ad acquistare l’apparecchio”. Troppa pressione psicologica, dunque, ancor più grave in quanto rivolta prevalentemente a persone anziane. Senza contare che vengono fornite informazioni inesatte, incomplete e non veritiere sulle caratteristiche e sulle condizioni economiche dei prodotti.
Altroconsumo ribadisce: meglio non firmare nulla; ma se alla fine ci si fa convincere è bene sapere che si hanno 10 giorni di tempo per ripensarci ed esercitare il diritto di recesso (tramite raccomandata a/r o via fax al quale far seguire entro 48 ore la raccomandata). In caso di mancata informazione sul diritto di recesso, il termine per l’invio della raccomandata a/r è di 60 giorni.