Il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato lo stato di emergenza gas dopo che un’esplosione ha colpito una stazione di compressione gas a Baumgarten, la frontiera tra Austria e Slovacchia provocando un morto e almeno 18 feriti e fermando i flussi di gas russo diretto in Italia. Non è chiaro al momento quale sia stata la causa dell’esplosione che è avvenuta alle 8.45 di stamani e ha determinato l’interruzione dei flussi di gas, inclusi quindi quelli in ingresso in Italia a Tarvisio. Il gestore dell’infrastruttura Gas Connect, l’operatore austriaco dei gasdotti controllato da Omv, ipotizza al momento un “guasto tecnico” ma gli approfondimenti sono ancora in corso.

Non è chiaro quindi quando i flussi potranno riprendere anche se secondo prime informazioni questo potrebbe avvenire in tempi brevi, secondo alcuni già in giornata. Non risultano interessate dall’incidente porzioni del gasdotto TAG controllato da Snam, che collega Baumgarten con Tarvisio, ha fatto sapere la stessa TAG. Non sono state colpite nemmeno le infrastrutture del gasdotto WAG che porta invece in Germania collegando Baugarten con Oberkappel al confine tedesco.

Nella sua ultima nota di aggiornamento sull’incidente Gas Connect scrive: “Con sgomento dobbiamo confermare che una persona è morta. Una squadra di intervento di crisi è sul posto. La natura esatta dell’incidente non è ancora chiara ed è oggetto di indagini da parte della polizia. L’azienda sta facendo tutto il possibile per supportare l’indagine. Nell’incidente 18 persone sono rimaste ferite e sono state sottoposte a immediate cure mediche. L’impianto colpito è stato spento in uno stato controllato ed è attualmente fuori servizio“.

L’offerta nazionale di gas naturale può essere coperta nel prossimo futuro“, prosegue Gas Connect con riferimento all’Austria, aggiungendo nel contempo che “il transito attraverso l’Austria a sud e sud-est è compromesso fino a nuovo avviso. I gestori dei sistemi di trasmissione vicini sono stati informati immediatamente affinché le misure possano essere adottate in tempo utile”.

“In casi come questi”, spiegano al Ministero dello Sviluppo Economico, “la procedura per lo stato di emergenza scatta automaticamente ma “non c’è nessun problema di approvvigionamento” grazie agli stock esistenti. La situazione quindi, sottolineano ancora al Mise, è del tutto “sotto controllo”.

La sicurezza del sistema italiano è garantita dagli stoccaggi messi a disposizione da Snam.

Dichiarare lo stato di emergenza, non vuol dire che ci saranno problemi di fornitura, considerato le riserve stoccate. Nessun problema, quindi, per i consumatori”, afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Vigileremo, poi, contro ogni eventuale speculazione. Ricordiamo, infatti, che mentre nel mercato tutelato i prezzi sono fissati fino a fine anno dall’Authority, quindi nessun aumento è possibile, in quello libero possono esserci aumenti. Però, anche in questo caso, devono essere previsti dal contratto. Segnaleremo, quindi, ogni possibile abuso”, conclude Vignola.


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