La povertà si fotografa drammaticamente nelle stazioni ferroviarie. I centri di ascolto e di orientamento presenti nelle 13 stazioni ferroviarie che aderiscono alla rete degli Help Center creata da Ferrovie dello Stato e Anci, insieme al terzo settore e alle amministrazioni locali, dicono che nel 2013 ci sono stati oltre 215 mila interventi per contrastare il disagio sociale nelle stazioni. Le persone aiutate sono circa 25 mila. Questo quanto emerge dal rapporto annuale 2013 dell’ONDS – Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle stazioni.
Oltre 215mila interventi effettuati e 25mila persone aiutate: sono i numeri principali del 2013 relativi alle attività degli Help Center delle stazioni ferroviarie italiane. Le porte degli Help Center, un network presente nelle stazioni ferroviarie nelle maggiori città del Paese, nel 2013 si sono aperte in media 725 volte al giorno e ogni ora circa 6 persone si sono presentate per la prima volta. I numeri più significativi si registrano nei grandi centri urbani e il 70% dell’utenza è rappresentato da stranieri, anche se la percentuale di italiani sta progressivamente aumentando.
La marginalità e la povertà non riguardano solo gli homeless. Come si legge nel rapporto dell’ONDS, promosso da Ferrovie dello Stato e Anci, dalla comparazione con i dati del 2012 emerge “la conferma della povertà sanitaria come elemento di criticità riscontrato pressoché ovunque nelle stazioni, per effetto di quella che viene definita una graduale ‘disaffezione alla cura’. Questo fenomeno interessa non solo le persone senza dimora, ma anche coloro i quali, pur avendo una casa, stanno scivolando inesorabilmente verso una deriva di marginalità a causa delle dinamiche di impoverimento che investono fasce sempre più ampie di popolazione”.
Sono oltre 25 mila le persone aiutate dagli Help Center nelle città dove sono presenti (Chivasso, Genova, Torino, Milano, Bologna, Firenze, Pescara, Roma, Napoli, Foggia, Catania, Messina e Bari) e 12 mila le persone che vi si sono rivolte per la prima volta nel 2013. I migranti rappresentano il 72,6% di presenze, gli italiani sono il 27,4% dell’utenza totale e sono in aumento dell’1,3% (della stessa percentuale diminuiscono gli stranieri). Analizzando le persone assistite per fasce d’età, il 21,6% è rappresentato da giovani (fra i 18 e il 29 anni, in calo dell’8,4% rispetto al 2012), il 26,7% di persone fra i 30 e i 39 anni, il 26% di persone fra 40 e 49 anni. I minori sono lo 0,5%, le persone dai 50 ai 59 anni sono il 15,8% (aumentano del 3,5% rispetto al 2012) ma si segnala una notevole crescita delle persone over 60, che rappresentano quasi il 10% dei nuovi utenti, con un aumento del 5,2% rispetto al 2012. In maggioranza le persone assistite sono uomini.
Milano, con 22.380 accessi complessivi, ha registrato 14.092 utenti, dei quali 11.685 uomini e 2.402 donne, principalmente concentrati nella fascia fra i 18 e i 39 anni (6.788), immediatamente seguita dalla popolazione di età compresa tra i 40 e i 49 anni (3.709). A Roma Termini, lo scorso anno, sono state quasi 37mila le richieste di aiuto, con 17.482 accessi al servizio e 2.822 utenti; il numero degli stranieri è pari a 2.053. A Bari sono stati 10.890 gli accessi e 1.035 gli utenti. Numeri importanti anche per gli accessi ai Centri di aiuto di Napoli e Torino: con 7.798 e 9.618 interventi effettuati.
Gli Help Center, spiega FS, sono sportelli/antenna della rete di solidarietà cittadina attivi in spazi concessi in comodato d’uso gratuito da Ferrovie dello Stato Italiane e finanziati dagli Enti locali. Il Gruppo FS Italiane ha messo a disposizione gratuitamente per attività sociali e culturali, a Enti locali, Fondazioni e Associazioni no profit circa 18mila mq nelle principali stazioni italiane, per un valore di oltre 25 milioni di euro.


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1 thought on “FS, la povertà nelle stazioni: assistite 25 mila persone

  1. SICURAMENTE, CON IL TEMPO TOCCHERA’ ANCHE A ME E MIA MOGLIE, E QUESTA SPECIE DI POLITICANTI MI FANNO SEMPRE PIU’ RIBREZZO. (A PARTE QUELLI DEL MOVIMENTO 5 STELLE,CHE FORSE SONO GLI UNICI CHE MERITANO ANCORA RISPETTO).

Parliamone ;-)

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