Frodi creditizie attraverso furto d’identità: il fenomeno continua a crescere. Nel 2017 i casi rilevati sono stati più di 26.600 per un importo medio di 5700 euro – ma in oltre il 23% dei casi si superano i 10 mila euro – e una perdita economica complessiva di 153 milioni di euro. Le vittime sono soprattutto uomini ma c’è una preoccupante crescita fra i giovani under 30 anni e fra le donne. I finanziamenti oggetto di frode sono soprattutto i prestiti finalizzati, pari al 55,8% dei casi, mentre sono aumentate le frodi sulle carte  di credito, pari al 27,7%. I dati vengono dall’Osservatorio Crif-Mister Crediti sui furti di identità e le frodi creditizie.

Il profilo delle vittime dice che in maggioranza, pari al 57,8%, si tratta di uomini ma che rispetto all’anno precedente si registra un cospicuo aumento delle vittime di sesso femminile (+18,1%). Guardando all’età della vittime, prosegue l’Osservatorio, “se la classe in cui si concentra il maggior numero di casi rimane quella compresa tra i 41 e i 50 anni (con il 25,0% del totale), quella nella quale si rileva il maggior incremento rispetto alla precedente rilevazione è quella dei 18-30enni (+9,3%), che dimostrano di essere particolarmente esposti forse anche a causa della scarsa consapevolezza e di una eccessiva disinvoltura nell’utilizzo dei canali digitali con la relativa disseminazione di informazioni personali sovente utilizzate dai criminali per ricostruire identità false per portare a compimento le frodi. In crescita anche il peso degli over 60 anni, che vedono un incremento del +7,1%”.

Come detto, la frode ammonta in media a un cifra di 5700 euro ma il 23,4% dei casi si caratterizza per un importo superiore ai 10 mila euro, evidenziando una dinamica che già negli anni scorsi aveva visto aumentare gli importi. D’altro canto, il 16,8% dei casi riguarda frodi di importo compreso tra i 1.500 e 3.000 euro, confermando il trend di costante ridimensionamento di quelle al di sotto dei 1.500 euro (-23,1%).

Il prestito finalizzato, come già osservato anche negli anni scorsi, risulta ancora una volta essere la tipologia di finanziamento maggiormente esposta alle frodi, con una quota pari al 55,8% dei casi, seppur in calo rispetto all’anno precedente. Al contempo si registra un significativo incremento delle frodi perpretate sulle carte di credito, che arrivano a spiegare il 27,7% dei casi totali a fronte di una crescita che nel 2017 è stata pari addirittura al +49% rispetto all’anno precedente.

E i tempi di scoperta? Il 70% dei casi viene scoperta entro i 12 mesi (di questi, il 57% entro i sei mesi) ma nel 18% dei casi le frodi vengono scoperte anche dopo tre, quattro o addirittura cinque anni. La maggior parte dei casi scoperti entro i 6 mesi corrispondono a cifre minori, mentre i casi di frode con importi superiori ai 10mila euro in genere necessitano tempi più lunghi, tanto che il 19% dei casi viene scoperto dopo oltre 5 anni.

“La vulnerabilità alle frodi può essere accentuata anche solo per il fatto che sul web sono pubblicati i nostri dati identificativi, i nostri recapiti telefonici o e-mail, quando non addirittura il codice fiscale o altre informazioni sensibili – commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di CRIF -. Il furto delle credenziali di posta elettronica o dei social network è un altro obiettivo dei cybercriminali in quanto consente di diffondere su larga scala le frodi. Alla luce di questo, per i consumatori è sempre più determinante la capacità di tenere sotto controllo i propri dati, potendo usufruire delle potenzialità offerte dalla rete ma senza temere che la propria identità venga carpita o contraffatta. Se per difenderci dai ladri in casa possiamo mettere un cancello, o magari installare un allarme, per i furti di identità dobbiamo essere noi ad attivare tutte le accortezze per proteggere qualcosa di estremamente prezioso come i nostri dati personali. Anche solo adottare un alert via sms collegato all’utilizzo della carta di credito o sistemi che avvisano nel caso venga richiesto un finanziamento a nostro nome posso evitare sgradite sorprese”.


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