Frodi creditizie, CRIF: oltre 11 mila casi nel primo semestre 2017
Frodi creditizie: c’è una crescita preoccupante. Nel primo semestre del 2017 sono oltre 11 mila i casi rilevati per un danno stimato superiore a 80 milioni di euro. Attraverso il furto d’identità, in gran parte dei casi veicolato da carte d’identità contraffatte o valide, ma non corrispondenti alla persona, viene realizzato un numero crescente di frodi sul credito al consumo. L’uso illecito dei dati personali e finanziari permette di ottenere un credito, o di comprare un bene, che naturalmente non saranno né pagati né rimborsati. Il dato è in aumento, se si considera che la media del primo semestre dei due anni precedenti era di 8 mila casi.
I numeri vengono dall’ultima edizione dell’Osservatorio CRIF sulle Frodi Creditizie, che parla di un fenomeno dalle dimensioni preoccupanti, specialmente nell’impatto sul credito al consumo. Sostiene Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF: “Frodi creditizie e truffe online stanno diventando la nuova piaga del crimine: se le rapine in banca sono in continua diminuzione, registriamo infatti l’inarrestabile ascesa di nuove tipologie di reati che sfruttano la tecnologia e la possibilità di effettuare operazioni online. I giovani risultano particolarmente esposti ai furti di identità online, anche per la quantità di dati spesso condivisi in modo disinvolto su Internet e sui social media, ma tutti senza eccezioni siamo vulnerabili al rischio di subire una frode creditizia”.
Una delle esigenze principali che emerge dall’analisi del fenomeno è quella di controllare per quanto possibile i propri dati personali. Prosegue Rubini: “Per i consumatori è indispensabile tenere sotto controllo i propri dati personali, per poter usufruire di tutte le opportunità offerte dalla Rete ma senza temere che la propria identità possa essere sottratta o falsificata per compere un reato. Soprattutto in questo periodo di feste e regali, è bene tenere d’occhio il nostro estratto conto per controllare che non vi siano spese anomale così come è opportuno diffidare delle offerte incredibili, quelle che sembrano troppo belle per essere vere, perché potrebbero nascondere una truffa. Una volta trovato ciò che cerchiamo su un sito fidato, va posta la massima attenzione alle modalità di pagamento, diffidando ad esempio di chi indica carte ricaricabili per ricevere pagamenti”.
Quali sono le dimensioni di questo fenomeno? L’importo medio delle frodi creditizie rilevati nei primi sei mesi del 2017 è risultato pari a 7.047 euro, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro. L’importo medio frodato è diminuito rispetto al I semestre 2016, quando si era attestato a 9.893 euro. “Questa evidenza – dicono da CRIF – va a spiegare in modo chiaro come, sempre più spesso, i criminali stiano orientando le proprie azioni verso l’acquisizione fraudolenta anche di beni e servizi di importo abbastanza contenuto, seppur abbandonando progressivamente l’attenzione verso quelli al di sotto dei 1.500 euro (in flessione del -29,9%)”. Nel dettaglio, il 20,1% dei casi ha riguardato frodi di importo compreso tra i 1.500 e i 3.000 euro ma va rimarcato come il 21,6% dei casi riguardi importi superiori ai 10.000 euro (in aumento di circa +4% rispetto al primo semestre dello scorso anno).
Dopo quanto tempo si scopre una frode creditizia? La maggior parte dei casi scoperti entro i 6 mesi riguarda i cosiddetti “small tickets” mentre i casi di frode con importi superiori ai 10.000 euro tipicamente necessitano di tempi più lunghi per essere individuati tanto che nel 21% dei casi si arriva addirittura a superare i 5 anni. Accade così che quasi il 60% dei casi venga scoperto entro sei mesi, e il dato è in aumento; allo stesso tempo, continuano a emergere casi di frode messi in atto 3, 4 e addirittura 5 anni prima (circa il 16% del totale, in aumento del 2,5% rispetto al I semestre 2016).
Cosa si compra con una frode creditizia? La tipologia principale di beni acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento è quella degli elettrodomestici, che arrivano a spiegare addirittura il 38% dei casi. Al secondo posto si piazza la categoria delle auto e moto, che arrivano a pesare per il 9,1% del totale, seguita dalle spese per immobili e ristrutturazioni (8,4%). Sono in aumento, poi, i casi di frode che riguardano i finanziamenti per l’acquisto di trattamenti estetici/medici, che segnano un +12,2% anche se si fermano al 4,2% del totale.
I dati di CRIF evidenziano poi la tipologia di finanziamento più frodato. Il prestito finalizzato continua a fare la parte del leone, con il 56,5% dei casi di frode che interessano questa tipologia di prodotto creditizio. Prosegue l’aumento significativo delle frodi perpetrate su carte di credito, che nel I semestre 2017 fanno registrare un aumento del 78,7% rispetto ai primi 6 mesi del 2016 arrivando a spiegare quasi il 30% del totale, mentre i casi sui prestiti personali calano del -15,7%. Il documento che più di tutti viene usato per una frode è la carta di identità (oltre l’80% del campione): si tratta in particolare di carte di identità contraffatte oppure valide ma non riconducibili al soggetto cui sono intestate.