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Scoppia il caso Fondo Dolomit della Cassa di Risparmio di Bolzano: un investimento ad alto rischio che in 8 anni ha fatto perdere agli investitori circa il 40% del capitale. E ora la banca propone ai clienti due soluzioni altrettanto penalizzanti. Il Centro Tutela Consumatori Utenti ha diffidato la Cassa di Risparmio a liquidare per intero ai risparmiatori il capitale investito, attribuendo loro gli interessi legali dall’investimento (promessi, ma non maturati).
La vicenda risale al 2005 quando la Cassa di Risparmio di Bolzano ha inviato ai propri clienti migliaia di lettere, reclamizzando il Fondo Immobiliare Dolomit, collocato in via esclusiva dalla banca. La campagna pubblicitaria fu talmente pressante che indusse circa 4.000 clienti ad acquistare quote per importi modesti, medi o rilevanti del Fondo per un totale di oltre 100.000.000 di euro.
All’atto del collocamento del Fondo Immobiliare Dolomit il personale della banca non ha avvertito che lo stesso poteva essere prorogato a discrezione dell’emittente per ulteriori 3 anni rispetto agli 8 di durata prevista. Inoltre il personale della Banca non ha fatto presente ai clienti che le quote del Fondo erano illiquide sino alla scadenza, dando invece informazioni errate e cioè che la dismissione delle quote sarebbe potuta avvenire in qualsiasi tempo, senza che ciò potesse comportare alcuna perdita per il capitale investito. E non è tutto: il personale della Cassa di Risparmio non solo ha omesso di avvertire i clienti che l’investimento nel Fondo Dolomit era ad alto rischio, ma anzi ha rilasciato un documento con il quale l’investitore “prendeva atto” di essere stato informato dalla banca che l’investimento era stato effettuato in un prodotto caratterizzato da un rischio medio-basso.
Dal 2005 ad oggi si sono susseguiti 8 anni in cui il Fondo non ha fruttato agli investitori alcun rendimento, nonostante il personale della Banca avesse garantito interessi annuali. Anzi ad oggi i 4.000 investitori hanno perso quasi il 40% del capitale investito; e la cosa emerge dagli stessi dati ufficiali della Banca.
In questi giorni sui giornali locali sta rimbalzando la notizia che la Cassa di Risparmio di Bolzano “per venire benevolmente incontro ai risparmiatori” intenderebbe, una volta ottenute le dovute autorizzazioni, offrire agli investitori stessi due soluzioni per risolvere il gravissimo problema del Fondo e cioè: acquisire le quote dai risparmiatori al valore attuale, o convertire le quote in obbligazioni della stessa banca con scadenza al 2022, che garantirebbero solamente il 98% dell’iniziale capitale investito ben 17 anni prima.
Il Centro Tutela Consumatori Utenti ritiene che questa proposta sia gravemente penalizzante per i risparmiatori in ragione di un’evidente responsabilità della Cassa di Risparmio di Bolzano nel collocamento dei titoli con violazione delle regole di comportamento imposte agli intermediari finanziari e, quindi, diffida la banca a liquidare per intero ai risparmiatori il capitale investito, attribuendo loro gli interessi legali dall’investimento; e comunque a non sottoporre agli investitori, che intendessero aderire alle proposte della Cassa di Risparmio di Bolzano, atti di rinuncia o transazione in merito all’eventuale proposizione di azioni risarcitorie individuali o collettive, in quanto tali atti sarebbero illegittimi e dovrebbero essere considerati come pratiche commerciali scorrette.


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