Fondo banche, Movimento Consumatori: “Tanto fumo e poco arrosto”
“Tanto fumo e poco arrosto per i risparmiatori delle banche venete”. Dal Movimento Consumatori arriva una bocciatura del Fondo banche così come previsto dalla legge di Bilancio. Nel provvedimento, argomenta l’associazione, ci sono una serie di modifiche che “limitano di molto le speranze risarcitorie dei piccoli risparmiatori” coinvolti nel dissesto e negli illeciti di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza.
Nella legge di Bilancio 2018, che ha ottenuto la fiducia al Senato, è stato infatti inserito un fondo per i risparmiatori delle banche venete e delle quattro banche in risoluzione, ma rispetto all’emendamento, presentato dai senatori Puppato – Santini in cui si chiedeva l’istituzione di un fondo per risarcire le vittime degli illeciti finanziari di Veneto Banca e BpVi, “le modifiche approvate sono significative e limitano di molto le speranze risarcitorie dei piccoli risparmiatori truffati”, dice il Movimento Consumatori. Questa modifiche riguardano l’eliminazione della dotazione finanziaria attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositanti che nell’emendamento iniziale aveva una dotazione di 50 milioni all’anno, l’eliminazione dell’espresso riconoscimento dell’uso dei fondo dei conti dormienti e l’aumento della platea dei risparmiatori interessati, non più solo quelli delle due banche venete ma anche delle quattro banche.
“La dotazione di complessivi 50 milioni di euro per i prossimi due anni è del tutto insufficiente se si considera che dal bilancio d’esercizio 2016 delle due banche venete risultano iscritti fondi rischi per le azioni risarcitorie dei risparmiatori per circa 387 milioni di euro per Veneto Banca e poco più di 290 milioni di euro per Banca Popolare di Vicenza”, commenta il Movimento Consumatori.
“Il fondo è insufficiente e i principi che lo regolano rendono difficile accedervi – afferma Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio MC – Mentre nel testo precedente l’accesso al fondo era collegato al riconoscimento del credito nello stato passivo delle due procedure di liquidazione coatta, nel testo approvato si richiede una sentenza passata in giudicato o altro titolo equivalente. Gli azionisti delle banche venete non possono però ottenere alcuna sentenza nei confronti delle procedure, perché tutti i crediti devono essere accertati nell’ambito della procedura fallimentare. Altrettanto critico è il principio di priorità cronologica di accesso al fondo che può portare evidenti discriminazioni a seconda dei tempi necessari per ottenere il titolo necessario. Insomma, tanto fumo e poco arrosto per questi risparmiatori truffati che non meritano le briciole”. Sostiene poi Alessandro Mostaccio, segretario generale MC: “Da dieci anni è previsto un fondo per le vittime degli scandali finanziari alimentato con i proventi dei conti dormienti. Che fine ha fatto? Come mai il Governo ha deciso di non utilizzarlo per le finalità per le quali è stato istituito? Movimento Consumatori chiede al Parlamento e al Governo di finanziare in modo adeguato il nuovo fondo per i risparmiatori utilizzando le risorse provenienti dai conti dormienti“.