Il tè antiparassitario non fa i miracoli che promette. Venduto online, vantava di poter prevenire e contrastare infezioni parassitarie e di poter migliorare la funzionalità dell’organismo. In molti casi, addirittura con un’efficacia pari al 100%. Pratica commerciale scorretta e promozione ingannevole per l’Antitrust, che ha sanzionato i messaggi con cui veniva pubblicizzato online il FitoBalt Monastic Tea. Due le sanzioni per complessivi 25 mila euro. Una al professionista che vendeva online il prodotto e l’altra alla Digital Laboratory S.r.l.s. attiva nella promozione e nel digital marketing di prodotti vari, tra i quali il tè antiparassitario in questione.

Il procedimento è scaturito da segnalazioni di Altroconsumo, di Codici e dell’Aifa. Come spiega l’Antitrust nell’odierno bollettino, riguarda la “promozione ingannevole, sul sito www.on-linefarmacia.it/fitobalt-monastic-tea-antiparassitario-vi-allunga-la-vita/ e http://it.fitotea-pro.com, del prodotto denominato “FitoBalt Monastic Tea” o più genericamente “tè antiparassitario”. L’informazione contestata vantava che l’assunzione del tè potesse, da un lato, prevenire e contrastare infezioni parassitarie e, dall’altro, migliorare la funzionalità dell’organismo. Inoltre online non c’erano elementi che permettessero ai consumatori di contattare i professionisti per esercitare i propri diritti.

La pratica commerciale esaminata dall’Antitrust riguarda dunque la “diffusione di informazioni ingannevoli circa il prodotto alimentare, denominato “FitoBalt Monastic Tea” (o più genericamente “tè antiparassitario) da parte del suo prodottore (sig.Kazachkov) sul sito http://it.fitotea-pro.com e della società Digital Laboratory sul sito www.on-linefarmacia.it. Nei predetti siti, infatti, da un lato, il prodotto viene presentato come un alimento idoneo a prevenire e curare malattie e, dall’altro, non vengono fornite le necessarie informazioni sull’identità e sui recapiti dei professionisti”.

I messaggi pubblicitari attribuiscono al tè, spiega ancora l’Antitrust, un “effetto antiparassitario “certificato” che, contrariamente a quanto affermato nei messaggi, non risulta scientificamente provato”. Il prodotto sarebbe naturale, “completamente sicuro per la salute”, e la sua assunzione sarebbe idonea a uccidere “gli organismi dannosi” e a rimuovere l’intossicazione. Sono messaggi ingannevoli, argomenta l’Autorità garante della concorrenza: “Tali affermazioni sono idonee ad indurre nei consumatori l’erroneo convincimento che il prodotto abbia proprietà terapeutiche che, in realtà, non possono essere vantate dal produttore, in considerazione delle caratteristiche del prodotto e degli ingredienti che lo compongono, quali foglie di betulla, corteccia di quercia, calendula, menta piperita, tanaceto, assenzio, camomilla, ulignosa, achillea, agrimonio, salvia medica”. Addirittura la promozione vantava che il tè potesse essere usato “per curare un’infezione in corso” con risultati sorprendenti anche in caso di forti infezioni. Sono claim scorretti, spiega l’Antitrust, che contrastano anche col Regolamento (UE) 1169/2011. Un caso di pratica commerciale scorretta per la quale sono state decise due sanzioni per complessivi 25 mila euro.


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