Fisco, anche il Brasile apre un’indagine contro McDonald’s
Il Brasile apre un’indagine contro McDonald’s contestando alla multinazionale il mancato rispetto delle norme fiscali. Il procuratore federale brasiliano sta infatti esaminando se McDonald’s e Arcos Dorados Holdings,, che ha in franchising i ristoranti McDonald’s in America Latina, abbiano effettivamente rispettato le norme fiscali e altre leggi in Brasile, oltre a essere responsabili di eventuali violazioni del diritto franchising del paese. A renderlo noto è il New York Times.
La testata spiega come fra le possibili violazioni del diritto tributario, denunciate dai sindacati brasiliani, ci sarebbe anche l’accusa di aver pagato tangenti a funzionari di governo in cambio di favori fiscali. Arcos finora non ha commentato perché non ha ancora ricevuto una notifica ufficiale.
Le accuse che sta elaborando il procuratore brasiliano sono simili a quelle mosse in Europa nei confronti della multinazionale lo scorso dicembre, quando McDonald’s è finita nel mirino di Bruxelles per tax ruling.
La Commissione UE ha infatti avviato un’indagine sul trattamento fiscale concesso dal Lussemburgo al colosso dell’hamburger, favorendolo in violazione delle norme UE sugli aiuti di Stato. In virtù di due ruling fiscali adottati dalle autorità lussemburghesi, dal 2009 McDonald’s Europe Franchising non versa le imposte sulla società in Lussemburgo, pur avendo realizzato utili per oltre 250 milioni di euro nel 2013. La Commissione valuterà se le autorità lussemburghesi abbiano derogato in modo selettivo dalle disposizioni della loro legislazione fiscale nazionale e della convenzione Lussemburgo/USA sulla doppia imposizione, concedendo in tal modo a McDonald’s un vantaggio cui le altre imprese non avrebbero potuto beneficiare, pur trovandosi in una situazione analoga.