Festival di Sanremo, un’Italia che si racconta
Il Festival di Sanremo è nel pieno del suo svolgimento con tre puntate che ci siamo già lasciati alle spalle ed altre due che rimangono per la conclusione. Tra stasera e sabato scopriremo i vincitori dei giovani e dei Big. Ieri sera è stata la serata dedicata alle cover, dove i cantanti si sono cimentati nelle reinterpretazioni di storici successi della musica italiana. Si iniziano a tirare le somme di quest’edizione del Festival ed in particolare di come, alla sua 66esima edizione, riesca ancora oggi a catalizzare l’attenzione e a rappresentare vizi e virtù, caratteristiche e contraddizioni degli italiani.
Un ruolo fondamentale è rappresentato dall’uso dei social network come Facebook, Instragram e soprattutto Twitter che ha raccolto più di un milione di tweet durante questi tre giorni e che ha reso l’hashtag ufficiale del Festival di Sanremo trend topic. Fatto questo che denota come ben dopo sessantasei edizioni il Festival di Sanremo non solo riesca a catalizzare ancora curiosità e interesse ma soprattutto di come, grazie alle piattaforme digitali, i giovani siano sempre più coinvolti durante la manifestazione. Il “sentiment” rispetto alle serate è positivo non solo per il festival ma soprattutto per Virginia Raffaele che sembra conquistare l’intera platea di telespettatori.
Impossibile non parlare della presenza dei nastri arcobaleno che molti artisti e ospiti hanno indossato per sostenere il decreto Cirinnà a favore della legge sulle unioni civili, scatenando la felicità di Giovanardi, Meloni, Adinolfi & Co., che con più di un tweet e di un messaggio su Facebook, hanno condiviso il proprio disappunto, ricordandoci di come una discreta parte degli italiani creda ancora di vivere tra il Paleolitico e il Medioevo. Specchio, questo, di un’Italia che è pronta a cambiare – o forse è meglio dire – di riconoscere un cambiamento già avvenuto nella società e di un’altra che non vuole vederla in faccia, la realtà.
Per la categoria “Citofonare a Salvini”, Madalina Ghenea, di origini rumene, dimostra sera dopo sera di come si possa essere stranieri, integrarsi e riuscire a parlare un italiano meglio di un vero e proprio italiano (ogni riferimento a Gabriel Garko è puramente casuale).
Tra canzoni, risate e anche momenti di riflessione, il Festival di Sanremo può considerarsi uno dei pochi eventi in grado di unire l’Italia e gli italiani. Lo dimostra il successo che quest’edizione porta con sé: lo dimostra il pubblico che gradisce lo spettacolo e aspetta di seguire l’evento anno dopo anno; lo dimostra la grande presenza e l’attenzione dei media (testate giornalistiche, web, radio, tv ecc) paragonabile a quella di un evento internazionale; lo dimostrano anche i detrattori, che, con le loro critiche, devono comunque arrendersi all’incalzante successo.
E infine, la sorpresa di Ezio Bosso, musicista affetto dalla sla, ha testimoniato la gioia, la bellezza e la forza della vita e di come si possa superare gli ostacoli che essa stessa ci pone. Perché proprio come Bosso ha dichiarato “La musica, come la vita, si può fare solo in un modo: insieme” . E non è forse questo il modo in cui l’Italia, anche attraverso il Festival di Sanremo, può finalmente cambiare? E, ancora, non è ancora questo il modo in cui gli italiani posso trovarsi e ritrovarsi?
Ai posteri l’ardua sentenza. Al Festival di Sanremo il riconoscimento di cercare, a modo suo, di dare l’input a questo compito.
di Francesco Calì
Spettacolo dalla NOIA INFINITA il numero dei telespettatori è dovuto più alla scarsità di trasmissioni decenti della RAI per cui si è preferito il MENO PEGGIO.